Il Postino – Le location e i luoghi dove è stato girato il film di Massimo Troisi
Tra i film che sono passati alla storia del cinema che sono stati girati in Sicilia non possiamo non citare Il Postino, l’ultimo lavoro del grande attore e regista napoletano Massimo Troisi, morto poche ore dopo la fine delle riprese.
Il film è stato girato prevalentemente in due piccole isole: a Procida (in provincia di Napoli) e a Salina, nelle Isole Eolie. Alcuni panorami, invece, sono stati catturati nell’isola di Pantelleria, sempre in Sicilia.
Il Postino è un film del 1994 diretto da Massimo Troisi e Michael Radford che racconta la storia vera dell’esilio politico dello scrittore, poeta e politico comunista cileno Pablo Neruda, fuggito nel 1948 da un ordine di cattura del presidente Videla per aver preso le difese (con il celebre discorso “Yo acuso”) di alcuni minatori in sciopero, i quali vennero successivamente arrestati.
In quegli anni il poeta si è rifugiato prima in Argentina, poi a Parigi, e tra i tanti Paesi che ha visitato c’è stata anche l’Italia, precisamente a Capri e a Sant’Angelo di Ischia dove ha trascorso un paio di mesi.
La pellicola è ispirata al romanzo Il postino di Neruda (titolo originale Ardiente paciencia, conosciuto anche come El cartero de Neruda), scritto dal cileno Antonio Skármeta nel 1986 (anche se ci sono alcune differenze nella trasposizione dal romanzo al film).
Il romanzo e i mesi di esilio passati anche a Capri e a Sant’Angelo di Ischia ispirarono il regista e sceneggiatore Massimo Troisi ad ambientare la trama de Il Postino proprio in una piccola isola (a differenza del libro in cui il racconto è ambientato in un piccolo villaggio di pescatori sulla costa cilena).
La trama, i temi e le curiosità dell’ultimo film di Massimo Troisi
Il Postino rappresenta l’ultimo lavoro di Massimo Troisi che per uno scherzo del destino morì qualche ora dopo la fine delle riprese. Troisi, nonostante l’aggravarsi delle sue condizioni fisiche (malato di cuore sin da quando era bambino), decise che avrebbe finito di girare questa pellicola con tutte le sue forze. Infatti, in alcune scene (soprattutto quelle mentre pedalava di spalle) venne usata una controfigura per non appesantire le condizioni di salute già precarie.
Il film, a differenza di altri, venne accolto alla grande sia dalla critica che dal pubblico con grandi incassi sia in Italia che nel Mondo. Il Postino ottenne anche 5 candidature agli Oscar del 1996 (tra cui quella di miglior attore protagonista per Massimo Troisi) ma riuscì ad aggiudicarsi solo l’Oscar per la migliore colonna sonora drammatica (composta da Luis Bacalov).
Nel film, oltre a Massimo Troisi che interpreta il postino Mario Ruoppolo, ci sono Philippe Noiret (Pablo Neruda) e la giovanissima Maria Grazia Cucinotta (Beatrice Russo).
Il film è ambientato in una piccola isola del sud Italia che ha dato il diritto d’asilo politico al cileno Pablo Neruda. Per l’occasione, visto la grande mole di lettere che riceveva lo scrittore, viene assunto come postino il giovane disoccupato Mario Ruoppolo con il compito di consegnare la posta al poeta cileno.
Giorno dopo giorno il giovane isolano rimane impressionato dalla quantità di lettere e si avvicina all’arte della poesia comprando anche un libro. Tra i due si instaura un rapporto di amicizia e il giovane Mario si avvicina sempre di più al mondo della poesia che decide di voler utilizzare per conquistare la giovane Beatrice Russo.
Nonostante le resistenze della zia di Beatrice, i due decidono di sposarsi con Neruda che farà loro da testimone. Durante il banchetto il poeta riceve la notizia della revoca del suo mandato di arresto, così decide di lasciare l’isola e tornare in Cile. Mario, proprio per il calo della corrispondenza, perde il lavoro ma continua a scrivere poesie e a seguire le gesta del suo amico scrittore, sperando di rincontralo prima o poi.
Dopo un paio di anni Neruda decide di tornare sull’isola ma nell’osteria dove lavorava Beatrice viene accolto da un piccolo bambino dal nome “Pablito”, figlio di Beatrice e Mario. La donna comunica allo scrittore che il marito era morto, prima della nascita del figlio, ucciso dalla polizia in alcuni scontri durante una manifestazione comunista.
Pablo Neruda, dopo la notizia, ascolta delle registrazioni eseguite da Mario in cui cercava di raccogliere tutti i suoni tipici dell’isola.
L’ascolto di quei suoni gli suscita una grande emozione e un ricordo indelebile dell’amico Mario e della natura dell’isola che porterà sempre con sè.
Il Postino è una pellicola che racconta, con lo stile unico di Troisi, il valore e l’importanza dell’amicizia e dell’amore, l’arte della poesia e l’attrazione che può suscitare in ognuno di noi, il senso della solitudine e del vivere in modo “lento”, ma anche gli anni dell’esilio politico di Neruda, la lotta ai regimi, le ideologie politiche e l’impegno sociale.
Il Postino di Massimo Troisi – Le location e i luoghi dove è stato girato il film
Le riprese del film sono state eseguite in tre piccole isole del sud Italia: a Procida (nelle zone di Pozzo Vecchio e Marina Corricella) e nelle isole siciliane di Salina e Pantelleria.
A Pantelleria sono state girate alcune scene (soprattutto quelle iniziali) che ritraggono Troisi in bicicletta con i panorami mozzafiato che fanno da sfondo.
Buona parte del film è stato girato a Salina, nelle isole Eolie, in particolare a Pollara di Salina, una frazione che fa parte del comune di Malfa.
Tra le scene girate a Salina citiamo in particolare quelle sulla spiaggia dove i due protagonisti si lasciano andare a lunghe passeggiate parlando della poesia e di Beatrice.
La spiaggia in questione è quella di Pollara, chiamata anche spiaggia del postino dopo il successo riscontrato dalla pellicola. Una spiaggia stretta tra il mare e una scogliera, fatta di sassi e ghiaia che da anni lotta con il problema dell’erosione costiera che ne ha ridotto notevolmente gli spazi.
Da qui è possibile godere di splendidi panorami con dei tramonti imperdibili sulle isole di Alicudi e Filicudi.
Sempre in zona troviamo la baia delle balate con le caratteristiche case a pietra, una delle quali era abitata da Mario.
Alla fine dell’abitato della frazione di Pollara, dopo la chiesa, troviamo la famosa Casa rossa o rosa (per le pareti rossastre) in cui alloggiava il poeta Pablo Neruda e che ogni mattina aspettava l’arrivo del postino.
Il Postino – I dialoghi e le frasi più belle del film
“Anche l’idea più sublime, se la senti troppe volte, diventa una stupidaggine.” (Pablo Neruda)
“Molto meglio dire male qualcosa di cui si è convinti che essere poeta e dire bene quello che vogliono farci dire gli altri.” (Pablo Neruda)
“La poesia non è di chi scrive, è di chi se ne serve.” (Mario)
“Non le ho detto niente. La guardavo e m’innamoravo.” (Mario)
“Mario: Don Pablo, vi devo parlare, è importante… mi sono innamorato!
Pablo Neruda: Ah meno male, non è grave c’è rimedio.
Mario: No no! Che rimedio, io voglio stare malato…” (Dialogo tra Mario e Neruda)
“E’ colpa tua se mi sono innamorato… perché mi hai insegnato ad usare la lingua non solo per attaccare francobolli!” (Mario)
“Quando la spieghi, la poesia diventa banale. Meglio delle spiegazioni, è l’esperienza diretta delle emozioni che può spiegare la poesia ad un animo disposto a comprenderla.” (Pablo Neruda)