Curiosità sulla Sicilia

Che cos’è la biddrina siciliana (biddina)

Andiamo a scoprire che cos’è la biddrina o biddina siciliana, un animale mitico simile ad un serpente chiamato anche con il nome di culobbia o culofia che secondo la tradizione agricola del passato vive in alcune zone umide della Sicilia.

Un animale che nel corso della storia come tanti altri fatti accaduti ha alimentato tanti “cunti” tra storia e leggenda narrati dai cantastorie siciliani che hanno caratterizzato la giovinezza di molti di noi. In passato, infatti, i cantastorie erano molto diffusi in Sicilia e con le loro storie tra mito e leggenda intrattenevano grandi e bambini tra i villaggi e i piccoli centri abitati.

Tra le storie raccontate c’era quella della biddrina siciliana, un mostro mitico avvistato tra i campi e i laghetti paludosi dell’entroterra siciliano.

Che cos’è, dove si trova e il racconto tra storia e leggenda della biddrina siciliana (biddina)

Le moderne fake news sono da sempre esistite nel corso della storia e hanno sempre trovato dei canali per propagarsi (anche se quelle del passato hanno un sapore diverso e sono senza malizia). Così come la storia tra mito e realtà che vede protagonista l’animale mitico della biddrina siciliana (biddina o culobbia o culofia).

In passato avevamo già trattato la storia di un’altra creatura mostruosa: U Sugghiu, e per certi versi la biddrina ha una storia in comune.

Questo animale mitico dovrebbe essere a tutti gli effetti un serpente dalle grandi dimensioni che il mito lo ha ricondotto a quelle di un mostro simile ad un drago. Le conferme sull’origine della biddrina arrivano dall’etimologia del termine che in arabo significa proprio serpente d’acqua dolce. Altre fonti riconducono sempre ha un significato di una creatura bestiale.

L’habitat ideale della biddrina siciliana è rappresentato dalle zone umide, dalle zolfare e dai laghetti paludosi dell’entroterra. Nel corso della storia molti avvistamenti sono stati segnalati in provincia di Caltanissetta e nella provincia di Agrigento come ad esempio nella zone di Montedoro, Riesi, Sommatino, Marianapoli, Butera, Canicatti e Campobello di Licata.

Anche a Gela nella riserva del lago Biviere si racconta che alcuni cacciatori si siano ritrovati dinanzi a questa creatura mostruosa, un rettile dalle dimensioni di un “vuttazzeddu di una sarma di vino”.

Secondo la tradizione dei cunti siciliani la biddrina siciliana non è altro che una biscia. Su questo animale però la leggenda vuole che se riesca a rimanere per sette anni nascosta si trasformi in una creatura mostruosa.

L’origine dei “cunti” su questo animale probabilmente si basa sul tentativo di scoraggiare i bambini a farsi il bagno nei laghetti.

Una storia leggendaria che si basa su alcune verità come la presenza di serpenti (anche di grosse dimensioni) in alcune zone che poi il racconto popolare ha trasformato in un mito che è entrato anche nella tradizioni di alcune comunità.

A Butera, infatti, prima della festa del Santo Patrono San Rocco, si porta in giro per la cittadina u sirpintazzu, una realizzazione in cartapesta in ricordo dell’uccisione di una biddrina che aveva fatto razzìa di animali e campi coltivati nella zona.

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