Che cos’è il Telamone ricostruito alla Valle dei Templi di Agrigento
Scopriamo che cos’è e cosa rappresenta il telamone di Agrigento, l’antica figura greca da poco rialzata all’interno della Valle dei Templi nell’area del campo dell’Olympeion in cui sono presenti le rovine del Tempio di Zeus (o Giove).
Una figura mitologica prestata all’arte che dopo anni e anni di annunci e campagne di studi è stata rialzata proprio nell’area in cui sorgeva il Tempio di Zeus. In pratica si tratta di un telamone “fratello” del gigante di pietra già ricostruito a fine Ottocento presente all’interno delle sale del Museo archeologico “Pietro Griffo” di Agrigento.
Un progetto finanziato con i fondi del Parco Archeologico della Valle dei Templi (500 mila euro) curato dall’architetto Carmelo Bennardo (attuale direttore del Parco archeologico Neapolis di Siracusa) con la collaborazione dell’esperto scientifico Alessandro Carlino che prevede anche la ricostruzione a terra di una parte della trabeazione e della cornice dell’enorme tempio.
Scopriamo il significato, che cos’è e cosa rappresenta il telamone “ricostruito” alla Valle dei Templi di Agrigento
Il progetto di ricostruzione del gigante di pietra di Agrigento inizia nel lontano 2004 quando il Parco Archeologico affidò all’Istituto archeologico germanico di Roma (Dai Rome) di avviare una campagna di studi e ricerche sulla zona dell’Olympieion.
La campagna, guidata da Heinz-Jürgen Beste, ha portato ad una catalogazione dei vari pezzi ancora presenti individuando ben 90 frammenti appartenenti ad almeno otto diversi telamoni. Di uno di questi telamoni sono stati recuperati circa i due terzi degli elementi originari.
Dopo questa campagna è stato deciso di “rialzare” uno dei telamoni proprio nell’area in cui sono presenti le rovine del Tempio.
Una grande statua alta quasi 8 metri, sostenuta da una struttura in acciaio di circa 12 metri nella quale sono ancorate delle mensole dove sono collocati i singoli pezzi del telamone di Agrigento.
Giusto precisare che si tratta di un’opera assemblata con pezzi appartenenti a vari esemplari di telamoni. Un dettaglio che ha alimentato un po’ di polemiche sull’opera.
Ma qual è il significato e che cos’è e cosa rappresenta il telamone di Agrigento?
Dal dizionario della Treccani i telamoni sono definiti come delle figure virili impiegate nelle architetture a sostegno di trabeazioni o cornici e nella scultura decorativa a sostegno di vasi o altro.
Nell’arte sono conosciuti anche con il nome di atlante e sono i “fratelli” della cariatide, la scultura che rappresenta una figura femminile utilizzata sempre come una colonna.
Queste enormi statue (di circa 7 metri e mezzo) facevano parte del più grande tempio dorico della storia costruito dai Greci: il Tempio di Zeus dell’antica colonia greca di Akragas.
La maestosa opera venne eretta per ringraziare Zeus a seguito della vittoria sui Cartaginesi ad Himera nel 480-479 a.C.
Un tempio lungo circa 113 metri, largo più di 56 metri con delle colonne che raggiungevano i 15 metri di altezza che sorreggevano i “Telamoni dell’Olympeion” che a loro volta sostenevano l’architrave portando l’altezza complessiva del tempio a più di 30 metri.
Una grande tempio passato alla storia con i loro “giganti di pietra di Agrigento” di cui sono rimaste solo alcune rovine perché alcuni ammassi di pietra furono utilizzati per la costruzione del porto della vicina Porto Empedocle nel XVIII secolo.
Questo progetto tenta proprio di far capire ancora di più al visitatore della Valle dei Templi (storia e guida per visitarla) la maestosità e l’imponenza di quello che poteva essere il tempio di Zeus.