Le piramidi in Sicilia: che cosa sono e a cosa servivano le piramidi dell’Etna
Tra le curiosità sul territorio ci occupiamo della strana presenza di strutture molto simili a delle piramidi presenti in Sicilia soprattutto nella zona dell’Etna.
Delle particolari costruzioni (come nella foto) che hanno stuzzicato l’interesse di molti studiosi per capire realmente che cosa sono e a cosa servivano. Tante supposizioni tra leggende e riti popolari della tradizione agricola che hanno alimentato diversi miti tra culti rivolti verso il vulcano e possibili collegamenti con le piramidi d’Egitto.
Anche in Sicilia esistono le piramidi: che cosa sono e a cosa servivano le piramidi dell’Etna
Il territorio siciliano regala tante storie tra mito e realtà che appassionano turisti, abitanti e visitatori. Così come quella della presenza delle piramidi in Sicilia nella zona del vulcano dell’Etna (Idda, a’ Muntagna).
In molti avventurandosi tra le campagne dei paesini etnei che si sviluppano alle pendici del vulcano si sono ritrovati dinanzi a strutture che somigliano sempre di più a delle piramidi. Ma esistono veramente delle piramidi in Sicilia? Che cosa sono realmente queste strutture e a cosa servivano?
Tante domande che nel corso degli anni hanno appassionato studiosi e anche programmi tv che hanno trattato l’argomento alimentando il mito intorno a queste costruzioni.
Le Piramidi dell’Etna, chiamate anche “turrette”, sono realizzate con la tecnica della posa delle pietre a secco. Hanno una struttura a gradoni o conica su base rotonda o quadrata e possono raggiungere un’altezza fino a 40 metri. La stragrande maggioranza sono rivolte verso l’Etna e alcune presentano anche dei possibili altari sommitali.
Queste strutture si rifanno in parte ai Sesi di Pantelleria e ai Nuraghi della Sardegna e sono molto simili alle Piramidi di Güímar, nelle isole Canarie.
Sulle origini sono disponibili diverse versioni a metà tra mito e storia. Alcuni studiosi fanno risalire queste piramidi agli antichi abitanti della Sicilia dei Sicani o secondo altre ipotesi ai Šekeleš (o Shekelesh) che secondo alcuni archeologi dovrebbero essere gli antenati dei Siculi.
Sulla scia del mito non mancano le ipotesi che le piramidi presenti in Sicilia siano in realtà degli altari votivi costruiti in onore dell’Etna o delle misteriose tombe di personaggi del passato.
In realtà la spiegazione più plausibile di questo enigma ci riporta alla tradizione agricola del passato. Queste “turrette” a forma di piramidi venivano realizzate dai contadini che per avere maggior superficie coltivabile ripulivano i terreni dalle pietre vulcaniche dell’Etna e li sistemavano realizzando queste particolari strutture. Inoltre le piramidi, molte delle quali si trovano in terreni privati, servivano anche come torre di avvistamento per scoprire ladri nelle campagne.
Le piramidi in Sicilia sono più di 40 e si trovano quasi tutte nei paesini intorno all’Etna. La loro datazione risale all’incirca a fine ‘800. Tra le tante segnaliamo quella di Pedara, la piramide di Santa Maria di Licodia (in contrada Calafato); la piramide di Passopisciaro a Francavilla di Sicilia, le piramidi di Via Entea e di Baruneddu a Tremestieri Etneo, la piramide di Catena a Linguaglossa e così via.
Non è stato fatto ancora un censimento completo, molte di queste strutture si trovano in terreni privati e sono difficili da raggiungere. Altre sono in abbandono e in parte danneggiate.
Le piramidi dell’Etna meritano di essere tutelate e conservate perché raccontano una pagina della storia della tradizione agricola in Sicilia.