I siciliani di scoglio e di mare aperto, tu che tipo sei?
Tra le curiosità sulla nostra terra ci soffermiamo su una particolare suddivisione basata sul carattere e la personalità di noi isolani che ci divide in due grandi categorie: i siciliani di scoglio e quelli di mare aperto.
Una divisione ideata da Vittorio Nisticò, direttore dello storico giornale de L’Ora di Palermo, che negli ultimi anni è stata ripresa da Andrea Camilleri in un libro-intervista con il giornalista Marcello Sorgi nel quale si discuteva tra le altre cose sui tipi di siciliani.
Una riflessione che vogliamo riportare in queste righe per chiederci: ma noi che tipo di siciliani siamo?
I siciliani di scoglio e quelli di mare aperto
La suddivisione di Nisticò fondamentalmente divideva i siciliani in due categorie: i siciliani di scoglio che sono in grado di allontanarsi al massimo per raggiungere uno scoglio più vicino e il siciliano di mare aperto che, invece, prende il largo, lasciando l’isola alla ricerca di altri lidi.
In poche parole i siciliani di scoglio sono quelli che tra nostalgia e malinconia non sanno vivere lontano dalla Sicilia: il primo giorno soffrono, il secondo gli mancano una serie di cose e al terzo devono assolutamente ritornare. I siciliani di mare aperto, invece, con il tempo, senza che non ci siano le difficoltà, riescono a metabolizzare la distanza.
Questa suddivisione è stata ripresa da Andrea Camilleri, lo scrittore padre del Commissario Montalbano, che in alcune interviste e nel libro-intervista La testa ci fa dire, insieme a Marcello Sorgi, ha risollevato la questione.
Camilleri si definiva a tutti gli effetti un siciliano di mare aperto, come ben racconta la sua vita lontano dalla Sicilia che però non hai mai abbandonato il posto nel suo cuore. Quel mare aperto che lo ha sempre attratto sin dagli anni della giovinezza e delle lunghe nuotate alla ricerca dell’orizzonte, poi trasmesse al personaggio di Salvo Montalbano.
Tra i siciliani di scoglio, incapaci di vivere lontano dall’isola, Camilleri riportava il nome di Leonardo Sciascia raccontando un curioso episodio: “Non riusciva a stare lontano dalla Sicilia. La prima volta che andò a Parigi mi dissero: Leonardo si è beccato tre influenze di fila e se ne sta chiuso in albergo. Gli telefonai: Come ti senti? Risposta: Male assai. E gli chiesi: Per l’influenza? Sì, sì l’influenza. Ma poi sentimmi ghittato ‘ca a Parigi. Capito? Buttato qua a Parigi, come se fosse stato in esilio in un Paese del Terzo mondo.”
Le tematiche che influenzano la questione sul tipo di siciliano
La questione dei siciliani di scoglio e di mare aperto si intreccia con la storia della Sicilia e con le sue diverse dominazioni che nel corso dei secoli hanno forgiato il carattere e la personalità di noi siciliani.
Da non dimenticare la questione del lavoro e della mancanza di sviluppo e di investimenti che ha contraddistinto la storia recente e costretto sempre più persone a diventare dei siciliani di mare aperto. Investimenti allontanati anche, soprattutto negli anni più caldi, dalla presenza del cancro mafioso, un fatto che tanti di noi nelle nostre continue lamentele contro tutto e tutti ci dimentichiamo di sottolineare.
Per ultimo poi ci sono le scelte personali quando dopo alcune difficoltà incontrate nella vita si prova a cercare la felicità in un altro luogo per dimenticare.
Al di là delle questioni sociali ed economiche in un passo del libro-intervista il Maestro Camilleri ci ricorda che non mancano le difficoltà, come quelle avute nel ’48 con lo Zio che fu costretto a vendere tutto il raccolto stagionale dei ceci per fargli passare lo Stretto, e un pensiero comune provato da tutti quei siciliani che sono fuori: “Io penso che uno si accorge di essere siciliano o comunque siciliano in un certo modo quando esce dalla Sicilia”.
Un’esperienza che dovrebbe essere vissuta anche da quelli che ogni giorno maltrattano la nostra Sicilia con le loro azioni e la loro rassegnazione endemica.
La suddivisione tra siciliani di scoglio e di mare aperto come abbiamo visto ingloba tante tematiche, alcune delle quali meritano un approfondimento da parte di tutti, ma al netto delle condizione sociali di ognuno di noi, tu che tipo di siciliano sei?