Feste & Tradizioni siciliane

Festa di San Giuseppe in Sicilia – Origini e tradizioni popolari

La festa di San Giuseppe in Sicilia è una delle ricorrenze più amate dai devoti e non solo con una serie di antiche tradizioni popolari tra riti, processioni, usanze e piatti tipici preparati per l’occasione tutti da scoprire.

Giuseppe, sposo di Maria e padre putativo di Gesù, è il patrono della Chiesa cattolica e protettore tra gli altri di falegnami, artigiani, lavoratori, moribondi e padri di famiglia (nella foto il dipinto di una rara rappresentazione di Gesù nella bottega di San Giuseppe di Gerrit Van Honthost del 1620).

Il culto di San Giuseppe è molto diffuso in tutta Italia, le sue origini risalgono al Medioevo quando i vari ordini religiosi fecero conoscere sempre di più la figura di Giuseppe, anche se nella chiesa d’Oriente e in quella ortodossa copta era già venerato da alcuni secoli.

Intorno al 1400 la chiesa cattolica decise di festeggiare il padre putativo di Gesù nella giornata del 19 marzo, una data scelta per sostituire (come per altre ricorrenze) i festeggiamenti effettuati dai pagani per la vigilia dell’equinozio e il successivo arrivo della primavera.

In questa giornata, oltre a ricorrere la festa di San Giuseppe, si celebra la festa del papà proprio per omaggiare la figura del padre per eccellenza. La figura di Giuseppe viene venerata anche l’1 di Maggio come Patrono dei lavoratori.

Festa di San Giuseppe in Sicilia – Origini, riti e tradizioni popolari

La festa di San Giuseppe è molto sentita anche in Sicilia, in quasi tutti i paesi infatti viene ricordata la sua figura tramite processioni, usanze e riti particolari molto antichi che si legano al suo culto.

San Giuseppe in Sicilia è il Santo Patrono di alcune cittadine come Bagheria, Villabate, Ramacca ma nel giorno della sua ricorrenza viene festeggiato in quasi tutta l’isola. Il motivo principale, oltre a coincidere nell’età moderna con la festa del papà, è costituito dal fatto di essere il Santo protettore dei padri di famiglia, dei lavoratori e dei bisognosi che lo rendono una figura molto venerata.

Tra i riti e le tradizioni popolari della festa di San Giuseppe in Sicilia ci sono le cosiddette tavolate di San Giuseppe, dei banchetti ricchi di piatti tipici siciliani organizzati dalle famiglie per i più bisognosi. In origine molte famiglie facevano dei veri e propri voti per aiutare i più poveri proprio nella giornata di San Giuseppe perché ricordiamo il Santo è il protettore degli ultimi.

Il rito delle tavolate si lega in parte con quello degli altari votivi allestiti con il pane di San Giuseppe nelle case per invocare la protezione della famiglia e della casa. In questo rito è presente il pane realizzato in varie forme simboliche che si rifanno ad alcuni animali che riprendono dei temi del Cristianesimo come la colomba simbolo della pace, il pesce che indica la figura di Cristo, la palma che simboleggia la redenzione, gli angeli che ricordano l’annunciazione, l’agnello che si riferisce al sacrificio divino e il pavone simbolo dell’immortalità.

Gli altari votivi, allestiti anche per altri Santi, sono ricchi di decorazioni tra fiori, vasi, frutta, caraffe di vino e acqua, germogli di frumento, tutti simboli che si rifanno alla vita di Cristo e al Cristianesimo in generale.

Tra gli altri riti della festa di San Giuseppe in Sicilia ci sono le “vampe di San Giuseppe”, dei falò di vecchie cataste di legno che si rifanno a dei riti pagani organizzati proprio nella festa dell’equinozio di primavera per augurarsi prosperità e abbondanza. Un rito che per motivi di sicurezza è ormai vietato, ma che è giusto ricordare.

In giro per l’isola molti di questi riti danno vita a delle feste molto sentite, a metà tra fede e folklore come le cene di San Giuseppe a Salemi, la Cavalcata di San Giuseppe a Scicli, le mense di San Giuseppe a Terrasini, le tavolate di Leonforte, il carro della “stragula” di Ribera e molte altre.

I piatti tipici e i dolci preparati per la festa del papà in Sicilia

Tra i piatti tipici preparati per la festa di San Giuseppe in Sicilia, insieme al pane votivo, c’è la cosiddetta minestra di San Giuseppe a base di legumi e verdure che in alcune zone viene chiamata “maccu” (perché realizzata principalmente con le fave). Anticamente veniva preparata in grandi quantità sulla “quarara”, un pentolone di rame di grandi dimensioni e distribuita ai bisognosi.

Tra i primi piatti cucinati per l’occasione, soprattutto nel palermitano, c’è anche la pasta con le sarde anche nella versione al forno.

La Regina delle preparazioni della festa del Papà in Sicilia è la sfincia di San Giuseppe (chiamata anche con il nome di sfinci o sfince), una gustosa frittella ripiena di ricotta e gocce di cioccolato molto diffusa nel palermitano. Un dolce che con il caratteristico effetto “spugna” si rifà agli sfinci di Carnevale anche se in comune hanno solo il nome.

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