Festa di Santa Lucia a Siracusa – Le origini e l’itinerario della processione
A Siracusa da secoli viene celebrata la festa di Santa Lucia, la Patrona della città in cui Lucia nacque, visse e in cui avvenne il martirio nel primi anni del IV secolo d.C. durante la persecuzione contro i cristiani indetta dall’imperatore romano Diocleziano.
Lucia di Siracusa è la Santa protettrice della vista per l’etimologia latina del suo nome che deriva da lux (luce). La figura di Lucia è venerata, oltre che dalla chiesa Cattolica, anche da quella Ortodossa e da quella Luterana ed è festeggiata in tanti Paesi in Europa e nel Mondo. In Italia viene venerata in tante città molte delle quali si trovano in Sicilia. Lucia, infatti, è la Santa Patrona di Belpasso, Carlentini, Savoca, Santa Lucia del Mela e viene festeggiata per diversi motivi in tante città siciliane, a partire dal capoluogo Palermo per uno dei suoi miracoli più conosciuti.
La festa principale però si svolge a Siracusa, suddivisa in due giornate a dicembre e in altri due appuntamenti a maggio per la festa del Patrocinio (conosciuta con il nome di Santa Lucia delle quaglie).
Festa di Santa Lucia a Siracusa – Le origini del culto e le tradizioni
La giovane Lucia, dopo il martirio, venne subito venerata dai siracusani come riporta una inscrizione del IV secolo, scoperta durante gli scavi archeologici eseguiti da Paolo Orsi nella catacomba di San Giovanni, in cui un siracusano nel giorno della morte della moglie Euschia fa riferimento al culto di Santa Lucia (l’epigrafe è esposta al Museo Archeologico di Siracusa).
Sin dal VI secolo divenne una festa della chiesa Cattolica come è riportato nel libro il Sacramentario di Papa Gregorio I. Il culto non si arrestò neanche dopo il trafugamento del corpo di Lucia nel 1040 per mano del generale bizantino Giorgio Maniace che lo portò a Costantinopoli. Nel 1200 le reliquie tornarono in Italia, non più in Sicilia ma a Venezia dove sono tutt’ora custodite.
A Siracusa solo nel 1600 sono tornate alcune reliquie che sono incastonate nel petto dell’attuale Simulacro di Santa Lucia che viene portato in processione per le vie di Ortigia.
Le origini della festa a Siracusa sono molte incerte, le prime testimonianze scritte si riferiscono al 1625 ad un resoconto dello scrittore e viaggiatore Pietro Della Valle che descriveva come si svolgeva la festa all’epoca.
Negli anni recenti la festa a Siracusa si svolge nelle date del 13 dicembre (giorno del martirio) e del 20 dicembre (conosciuta come l’ottava) con una doppia processione e diverse fermate per le vie di Ortigia, una sosta alla Basilica di Santa Lucia al Sepolcro in attesa della seconda processione (7 giorni dopo) con il rientro finale nel Duomo di Siracusa.
Nei giorni dei festeggiamenti uno dei piatti tipici della tradizione che viene consumato è la caratteristica cuccia, un dolce realizzato nella sua versione base con grano bollito, ricotta di pecora, zucca candita e scaglie di cioccolato per ricordare uno dei miracoli della Santa Patrona.
Festa di Santa Lucia a Siracusa – I dettagli e l’itinerario della processione
I riti dei festeggiamenti in onore di Santa Lucia a Siracusa iniziano la mattina del 13 dicembre con lo sparo di 13 colpi a salve e la solenne celebrazione nel Duomo di Siracusa.
Intorno alle 15.30 è previsto l’inizio della processione del simulacro contenente le reliquie di Santa Lucia (opera in argento risalente intorno al 1600 per mano del palermitano Pietro Rizzo) che viene portato in corteo su una cassa d’argento dai portatori (24 per ogni trave chiamata “frazzolu”) che si distinguono per l’utilizzo dei berretti verdi. Il simulacro viene “guidato” dal cosiddetto campanellaio (scelto tra una serie di portatori anziani) al grido di “Sarausana jè” (siracusana è) facendogli assumere una particolare andatura che sembra faccia ballare la Santa Patrona.
L’itinerario della processione del 13 dicembre, dopo l’uscita del Simulacro dal Duomo, prevede il passaggio da via Picherali, Passeggio Aretusa, via Ruggero Settimo, Porta Marina, via Savoia, largo XXV Luglio, Piazza Pancali, Corso Umberto I dove avviene una sosta per l’omaggio da parte delle Forze Armate.
La processione di Santa Lucia prosegue lungo il viale Regina Margherita, via Arsenale, via Piave, via Ragusa con arrivo in piazza Santa Lucia dove ha sede la Basilica di Santa Lucia al Sepolcro.
Il Simulacro di Santa Lucia rimarrà per 7 giorni nella chiesa in cui era stata sepolta la giovane siracusana. Il 20 dicembre è il giorno in cui prenderà il via la seconda parte dei festeggiamenti, chiamati con il nome dell’“ottava”.
Intorno alle 16.00 inizia la processione che prevede il rientro del simulacro nella Cattedrale di Siracusa. L‘itinerario della processione del 20 dicembre prevede il passaggio da via Ragusa, piazza della Vittoria, via Testaferrata con sosta presso il Santuario della Madonna delle Lacrime per un omaggio dell’Unitalsi. Subito dopo è in programma un’altra sosta presso l’Ospedale Umberto I per una preghiera per gli ammalati.
La processione, dopo le due soste, riprende lungo il corso Gelone dove avviene lo scambio tra i portatori e i Vigili del Fuoco per ricordare l’intercessione di Santa Lucia a protezione della città di Siracusa e di tutta l’isola durante il sisma denominato come terremoto di Santa Lucia (o di Carlentini), avvenuto proprio la notte del 13 dicembre 1990 prima dei consueti festeggiamenti.
I festeggiamenti proseguono con i passaggi in via Catania e su corso Umberto I dove sul ponte umbertino viene eseguito uno spettacolo pirotecnico. Dopo i giochi di artificio la processione prosegue verso il rientro in Cattedrale con i passaggi da piazza Pancali, corso Matteotti, via Roma, piazza Minerva e il rientro nel Duomo.
Nel mese di maggio a Siracusa si svolge la festa del patrocinio di Santa Lucia, conosciuta con il nome di Santa Lucia delle quaglie per un miracolo avvenuto a Siracusa nel 1646 durante un periodo di carestia.
La festa si svolge nelle prime due domeniche del mese di maggio con un’altra doppia processione dal Duomo alla chiesa di Santa Lucia alla Badia (prima domenica). La domenica successiva, invece, è previsto un giro di Ortigia con rientro in Cattedrale.