Che cos’è il cafiso siciliano? Il significato e il motivo della differente quantità in litri
Tra le curiosità legate alla lingua siciliana e al nostro passato andiamo a scoprire il significato e che cos’è il cafiso siciliano, una delle antiche tradizioni legate alla produzione e alla vendita dell’olio extra vergine d’oliva risalente al periodo della dominazione Araba.
Una tradizione che, a differenza di molte altre, resiste da secoli ed è ancora utilizzata dai produttori artigianali di olio. Quando in Sicilia ci accingiamo a comprare l’olio nuovo però è giusto sapere che la quantità di un cafiso potrebbe variare da zona a zona per un mistero tutto da decifrare.
Il significato del cafiso siciliano e perché la quantità in litri è differente tra le varie zone in Sicilia
Il passato della nostra Sicilia è ricco di storie e curiosità da conoscere così come quella legata al cafiso siciliano. Sicuramente in tanti sanno di cosa parliamo ma questa tradizione millenaria racconta una serie di aneddoti tutti da scoprire a partire da quello più inspiegabile legato all’effettiva quantità.
Il significato del cafiso siciliano (u cafisu) è quello di rappresentare un’antica unità di misura risalente alla tradizione Araba utilizzata da chi vende e acquista l’olio extra vergine d’oliva.
L’unità probabilmente si rifà all’oggetto del passato usato per trasportare l’olio (nella foto). L’antica anfora è sempre più rara trovarla ed è diventata un articolo da collezione sostituito ormai dalle moderne latte di alluminio o dal classico bidoncino ma l’unità di misura resiste nel mondo della compravendita dell’olio.
La parola cafiso deriva dall’arabo “qafiz o cafiz”, una misura araba ancora utilizzata in Libia e in altri Paesi del Nord Africa. Il termine cafiso, oltre che nel parlare comune siciliano, viene usato anche in alcune zone della Calabria e nell’isola di Malta.
L’origine risale al periodo della dominazione Araba ed ha attraversato le varie ere della storia della Sicilia dai Normanni fino al Regno d’Italia.
Il cafiso, infatti, era una delle diverse unità di misura utilizzate dalla popolazione fino all’Unità d’Italia così come la sarma, il tumminu, il quartiglio e altre ancora. Dopo l’Unità d’Italia queste misure furono abolite per legge introducendo l’uso del sistema metrico decimale ma nei fatti il cafiso e le altre unità di misura non sono state dimenticate e vengono ancora utilizzate.
Il cafiso siciliano nasconde un simpatico aneddoto su quanto effettivamente corrisponda in termini di litri. Nelle varie parti della Sicilia, infatti, l’unità di misura cambia rispetto al peso e al volume finale.
Si passa dai circa 8,5 litri (8 kg) nel trapanese ai 17 litri (16 kg) in alcuni comuni del catanese e del siracusano. In mezzo il cafiso d’olio siciliano nelle zone di Ragusa e Noto viene calcolato intorno ai 12 litri (12,5 kg) ma non mancano altre quotazioni intorno ai 10 litri circa.
In Libia, uno dei Paesi del Nord Africa in cui viene ancora utilizzato, un cafiso di olio corrisponde a circa 7 litri.
Ma perché esistono queste differenze di quantità da zona a zona?
Non esiste una spiegazione in merito, forse il motivo rimanda alla forma e alla grandezza dello strumento del cafiso che variava da zona a zona o magari è legato a qualche tradizione dei singoli territori che non è mutata nel tempo.
Sta di fatto che è giusto sapere che chi compra un cafiso di olio siciliano si potrebbe ritrovare una diversa quantità di prodotto a seconda della zona.