Che cos’è il tumazzo in siciliano e perché si dice “pani e tumazzu”
Tra le parole della lingua siciliana legate alla cucina e ai prodotti andiamo a scoprire il significato e che cos’è il tumazzo in siciliano e perché in passato si diceva la frase “pani e tumazzu” e che cosa rappresentava nella società dell’epoca.
Come stiamo vedendo nella nostra rubrica dedicata alla lingua siciliana tante parole e modi di dire (come ad esempio a tinchitè) sono nati dall’intreccio e dai legami tra cucina, cibo e tradizioni. Come ad esempio la parola tumazzo che rimanda alla vita poco agiata di un tempo senza lustrini e con pochi fronzoli sulla testa.
Scopriamo il significato e che cos’è il tumazzo in siciliano e perché si dice “pani e tumazzu”
Tra i prodotti siciliani uno dei più noti e storici è quello della tuma, un formaggio di latte di pecora o vaccino (o in alcuni casi di entrambi) che si realizza in una delle prime fasi della stagionatura del pecorino. La tuma o tumma è molto diffusa in Sicilia ed è presente in tante ricette della cucina siciliana e inoltre sia nella forma comune di tuma che in quella specifica del Tumazzu di vacca (un formaggio prodotto nel ragusano) fanno parte della lista dei prodotti agroalimentari tradizionali siciliani (PAT Sicilia).
Il termine tuma inoltre è utilizzato anche nella lingua francese nella forma Tomme o Tome per indicare i formaggi e anche in Valle d’Aosta e Piemonte con cui si riferiscono ad un formaggio fresco.
Il prodotto della tuma si lega all’origine e al significato della parola tumazzo che in siciliano si intende però qualsiasi tipo di formaggio in forma generica.
In passato, infatti, non esistevano grandi varietà di formaggi e molto probabilmente la tuma, il primo sale (insieme al caciocavallo) erano quelli più diffusi e facilmente reperibili e servivano a sfamare tanti nostri antenati. I nostri nonni, quindi, con la parola tumazzo identificavano qualsiasi formaggio dalla tuma al caciocavallo.
Il formaggio tuma e la parola tumazzo in siciliano, infatti, hanno dato origine al modo di dire molto comune di “pani e tumazzu”. In tanti ricordano che alla domanda che cosa mangi stasera i nostri nonni quando non avevano molta voglia di cucinare rispondevano “pani e tumazzu”.
Un pane appena sfornato da consumare con dei pezzi di tuma e/o anche in una forma di pane cunzato esclusivamente con il formaggio.
Una semplice preparazione che diventava un pranzo o una cena nutriente e che nell’epoca moderna resiste sotto forma di aperitivo per mangiare qualcosa prima di sedersi a tavola.