Mi siddia: l’origine e il significato del mood siciliano
Tra le parole emblematiche della lingua siciliana e della personalità e del carattere del siciliano andiamo a scoprire l’origine e il significato della frase “mi siddia” e del verbo siddiari, utilizzato anche con il rinforzativo “mi siddia macari…”. Più che una frase o un modo di dire tipico delle nostre parti rappresenta uno stato d’animo, uno stile di vita, un mood dei siciliani come direbbero gli inglesi.
Il significato della parola “mi siddia” in parte si lega ai personaggi interpretati da Ficarra e Picone negli sketch ai tempi d’oro di Zelig (Stanco sei? No, oggi no) e ai protagonisti del primo film della coppia siciliana Nati Stanchi (location e curiosità).
Tutte le curiosità, l’origine e il significato della parola “mi siddia”, uno dei mood del siciliano
Alcune parole della lingua siciliana sono incomprensibili per tutti quelli al di fuori dello Stretto ma è giusto sapere di cosa stiamo parlando quando magari ci troviamo a sentire certe frasi. Tra le espressioni in siciliano emblematiche ecco l’origine, le curiosità e il significato della parola “mi siddia” e del verbo siddiari.
Un’espressione che si lega a tratti ad altre parole emblematiche della lingua siciliana come lagnusìa e abbuttarsi.
Il significato primario di “mi siddia” però è quello di annoiarsi e di scocciarsi a fare qualcosa (nella forma riflessiva) ma nella forma intransitiva può indicare anche un fastidio.
Nella prima forma si può dire che mi siddia uscire, studiare, lavorare, ecc; fino al tragicomico “mi siddia pure campari”. In alcuni casi si può sottolineare la voglia di non fare qualcosa usando la frase “mi siddia macari a siddiarmi…” che in una difficile traduzione significa “mi annoio anche ad annoiarmi”.
Nella seconda forma, invece, si può utilizzare quando siamo infastiditi da qualcosa o da qualcuno e non possiamo fare a meno di esclamare “ma un ti siddia…” o ancora “senti, un mi siddiari”.
Come abbiamo detto però l’espressione “mi siddia” non è una semplice parola ma rappresenta più uno stato d’animo e uno stile di vita del siciliano.
Sull’origine etimologica dell’espressione la versione più probabile ci conduce alla parola latina asilum (nel latino tardo poi diventato asillum) che sta ad indicare il tafano, un insetto particolarmente fastidioso.
Il significato originario della parola, quindi, rimanda ad una sensazione di fastidio (come nella forma intransitiva in siciliano) ma poi è stata utilizzata nella classica accezione riferita alla noia e alla voglia di non fare niente.