Lingua siciliana

U scrusciu du mari: la magia e il significato della frase di Camilleri

Scopriamo insieme la magia, la traduzione letterale e il significato che racchiude l’espressione U scrusciu du mari, una frase pronunciata dal Maestro Andrea Camilleri durante un’intervista.

Una frase che racchiude tutta la voglia di Sicilia che un siciliano che sta lontano dalla sua terra può avere. Una citazione nostalgica con quella punta immancabile di malinconia che non può mancare nei siciliani che ci fa riflettere sul “mal di Sicilia”.

Alla scoperta della magia e del significato che racchiude la frase u scrusciu du mari di Camilleri

Tra le espressioni tipiche della lingua siciliana andiamo a scoprire l’origine, il significato, la traduzione e la magia della frase “U scrusciu du mari”, una frase coniata in epoca recente dal Maestro Andrea Camilleri.

Lo scrittore originario di Porto Empedocle durante un’intervista alla domanda del cronista su che cosa gli mancasse della Sicilia, rispose fermamente: “U scrusciu du mari”.

Nei romanzi del Commissario Montalbano e nei vari episodi in tv i riferimenti alla magia del mare sono sempre stati presenti. Come dimenticare le nuotate di Salvo per scacciare via certi pensieri o appunto il rumore del vento e del mare forte che il Commissario si godeva dalla sua terrazza di casa.

Il significato e la traduzione letterale della frase U scrusciu du mari è abbastanza scontato: il rumore del mare. Noi però ci vogliamo soffermare sulla magia che si nasconde dietro questa frase per ogni siciliano e per ogni altra persona legata alla sua terra d’origine.

Il Maestro Camilleri con questa frase non voleva soffermarsi simbolicamente sul rumore affascinante del mare ma sull’importanza di questo gesto della natura per tutti i siciliani lontani dalla propria terra. Un mix di odori e sapori che si unisce alla nostalgia, alla malinconia e ai ricordi della vita passata che una semplice onda che si infrange sulla sabbia ci provoca.

Solo per rendere l’idea immaginatevi in pieno inverno tra la nebbia, la pioggia e il traffico cittadino di ritrovarvi affacciati ad ammirare ed ascoltare la magia di u scrusciu du mari nei pressi della Scala dei Turchi (come nella foto), nella frazione di Punta Secca (location della casa di Montalbano) o di qualsiasi altra spiaggia in giro per la costa siciliana.

Dento di voi sarete cupi ed invaghiti da una irresistibile sensazione di mal di Sicilia che da secoli contagia poeti, scrittori, siciliani e anche viaggiatori comuni di passaggio per la nostra isola che non possono resistere al richiamo della Sicilia.

Dai poeti arabi ai grandi scrittori del Novecento come Verga, Pirandello, Sciascia, Consolo, fino ad arrivare a Camilleri, tutti hanno dedicato dei romanzi e dei libri sulla magia della sicilianitudine e della sicilitudine che provano a spiegare cosa si prova ma è una sensazione difficile da spiegare a parole che solo un siciliano amante della sua terra può capire.

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