Miti e Leggende siciliane

La leggenda della fata Morgana sullo Stretto di Messina

Tra i miti legati alla Sicilia ecco la leggenda della fata Morgana sullo Stretto di Messina, un racconto che nei secoli ha ammaliato tanti bambini e che si intreccia con alcuni particolari fenomeni naturalistici presenti nel tratto di mare che separa Messina e Reggio Calabria.

La fata Morgana, a differenza di altri racconti popolari, è un personaggio che deriva della mitologia anglosassone legata alle leggende di re Artù e per questo motivo è nota in tanti Paesi in giro per il Mondo con il nome di Morgan le Fay in inglese.

Un personaggio internazionale che però si lega al nostro territorio (probabilmente per la diffusione della cultura Normanna) con il racconto delle leggenda della fata Morgana ambientata sullo Stretto di Messina che in una delle versioni ha come protagonista anche Ruggero di Altavilla.

Scopriamo insieme chi era e la leggenda della fata Morgana ambientata sullo Stretto di Messina

La Sicilia è ricca di storie e di miti legati al territorio come quella della leggenda della fata Morgana nata nell’affascinante ambientazione dello Stretto di Messina.

Il tratto di mare che separa Messina e Reggio Calabria ha dato origine a vari miti come quelli di Colapesce, Scilla e Cariddi che si legano tradizionalmente a dei fenomeni naturalistici visibili dall’uomo come ad esempio quello della formazione della lupa di Mare.

Anche questa leggenda si intreccia con l’omonimo fenomeno della fata Morgana che produce un particolare effetto ottico visibile sullo Stretto di Messina.

La leggenda della fata Morgana è un racconto che affascina migliaia di bambini in giro per il Mondo. Ma chi era questa fata? Morgana è un personaggio della mitologia anglosassone ispirato dalla dea celtica Modron o a Mórrígan (da cui potrebbe derivare il nome), figlia del duca Gorlois di Cornovaglia e di sua moglie Igraine e sorellastra di re Artù con cui ha vissuto un rapporto di amore e odio fino alla sua morte.

Ci sono varie versioni del mito di Re Artù, una delle quali è ambientata anche in Sicilia sull’Etna, tutte però si concentrano sul tumultuoso rapporto tra Morgana e il fratellastro per la conquista del potere fino ad arrivare a quando Morgana gli ruba la spada magica di Excalibur e costringe re Artù al combattimento mortale con il cavaliere Accolon. Inoltre non mancano gli intrighi di corte tra la regina Ginevra (moglie di re Artù), il ser Lancilotto e lo stesso re che porteranno al disfacimento della tavola rotonda e alla fine del regno di Britannia.

Alla morte di re Artù però la sorellastra Morgana prova a salvarlo e lo riporta ad Avalon dove lo accudisce fino al giorno della sua scomparsa.

Proprio dalla versione di re Artù sull’Etna, molto diffusa durante l’epoca Normanna, si lega la leggenda della fata Morgana sullo Stretto di Messina. Si narra, infatti, che la fata, dopo aver tentato di salvare il fratellastro, decise di trasferirsi proprio nelle acque dello Stretto costruendo un misterioso castello di cristallo.

Da questa particolare posizione si narra che la fata si divertisse ad ingannare i navigatori ignari con delle particolari visioni che rimandano alle fate della mitologia celtica che secondo la tradizione ammaliavano i marinai di passaggio con la visione di fantastici castelli in acqua. Una volta gettati in acqua però le visioni sparivano e i marinai erano travolti dalle onde del mare.

Proprio da questo particolare prende spunto la leggenda della fata Morgana sullo Stetto di Messina che si intreccia con alcuni fatti di storia. Nel periodo delle invasioni barbariche a Reggio Calabria un re barbaro, dopo aver visto la fata apparire tra le acque dello stretto, vide l’isola siciliana molto vicina e così decise di buttarsi in acqua. La visione però durò poco, infatti, dopo un paio di bracciate l’isola si allontanò sempre di più per il re barbaro che morì anneggato.

Un’altra versione, sempre legate al tema delle “visioni”, vedono come protagonista il re normanno Ruggero d’Altavilla che però non ci cascò e infatti rimandò lo sbarco e la successiva liberazione della Sicilia dagli arabi all’anno seguente.

La leggenda della fata Morgana probabilmente si è diffusa per dare una spiegazione popolare a quel particolare fenomeno naturalistico che avviene nelle acque dello Stretto di Messina che prende il nome direttamente dalla maga dai poteri sovrannaturali.

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