La leggenda tra storia e mito di Mata e Grifone: i Giganti di Messina
Scopriamo insieme la leggenda, a metà tra storia e mito, di Mata e Grifone due personaggi vissuti intorno all’anno mille che vengono chiamati i Giganti di Messina. Due figure che in occasione di alcune festività vengono portate in processione per ricordare una pagina della loro storia.
Al centro di Messina, dinanzi il palazzo comunale Zanca, nei mesi estivi in concomitanza con la festa della Vara sono presenti due grandi statue a cavallo (nella foto) che raffigurano questi due personaggi che si legano alla storia della città dello Stretto e come vedremo di tanti altri Comuni siciliani e calabresi.
A Mata e Grifone gli si attribuisce erroneamente anche la fondazione della città di Messina. In realtà la città è stata fondata dai greci con il nome di Zancle, una tra le prime (se non la prima) delle colonie greche siciliane.
I Giganti di Messina: la leggenda a metà tra storia e mito di Mata e Grifone e che cosa rappresentano
Chi erano Mata e Grifone? Iniziamo dicendo che come per qualsiasi leggenda anche su quella dei Giganti di Messina esiste una doppia versione: una legata più al mito e un’altra che si basa su dei fatti storici in parte realmente accaduti. Entrambe le versioni però sono unite dal fatto che i due Giganti di Messina rappresenterebbero la libertà del popolo dalle dominazioni saracene.
La versione storicamente almeno in parte più attendibile del mito di Mata e Grifone è quella che si lega a dei fatti storici testimoniabili anche se certe date non tornano.
Alla fine del XII secolo, quando arrivò a Messina Riccardo Cuor di Leone (re d’Inghilterra) impegnato nelle fasi della terza crociata, la città era ancora in mano a dei dominatori. Così il re decise di aiutare i messinesi facendo costruire (altre versioni dicono rinforzare una struttura già presente) sul colle di fronte alla fortezza di San Salvatore il castello del “Matagrifone”, ossia dell'”ammazza il ladro” (in questo caso il Grifone).
Anche in questo caso la storia si intreccia al mito perché in molti fanno riferimento ai dominatori Saraceni, altri a dei dominatori Greci-Bizantini ma la dominazione Bizantina e Araba all’epoca era già finite da più di un secolo (le dominazioni in Sicilia).
A parte questa dovuta precisazione, i dominatori (chiamiamoli così) dopo la mossa di Riccardo Cuor di Leone abbandonarono la città e i messinesi per festeggiare la libertà decisero di costruire due grandi figure in cartapesta a cavallo che raffiguravano Mata e Grifone (dal nome del castello).
La seconda versione, ancora più leggendaria, invece si basa su una tormentata storia d’amore tra Mata (Marta), una giovane ragazza cristiana, e Grifone, un gigante saraceno a capo di una banda di pirati a cui gli assegnano il nome di Hassan Ibn-Hammar.
Grifone si stabilì sulle colline peloritane intorno a Messina e da lì faceva partire una serie di attacchi e razzie contro la popolazione. In uno di questi “attacchi” incrociò lo sguardo con Mata e perse la testa. La giovane messinese però non ne voleva sapere di stare insieme ad un uomo che continuava a fare del male ai suoi concittadini. Ai primi rifiuti Grifone continuò ad aumentare le depredazioni costringendo la giovane Mata a nascondersi.
Nonostante il nascondiglio Grifone ritrovò Mata ma la ragazza continuò a respingere ogni tentativo di approccio fino a quando Grifone non capì che l’unico modo per conquistare Mata era quello di diventare un uomo per bene. Così rinunciò alla sua vita da “pirata”, si convertì al cristianesimo e si prodigò in azioni e gesti di beneficienza verso gli altri.
Dalla relazione di Mata e Grifone nacquero diversi figli e probabilmente proprio per questo motivo nella tradizione locale gli assegnano erroneamente l’appellativo di fondatori della città di Messina.
Due diverse leggende a metà tra mito e fatti storici che però hanno in comune quel senso di libertà ritrovata.
Proprio per questo motivo a Messina (nell’occasione della festa della Vara per la Madonna dell’Assunta) e in altre città siciliane e calabresi in alcuni giorni di festa vengono portati in processione le statue che simboleggiano la storia di Mata e Grifone.