La leggenda di u Liotru di Catania e del mago Eliodoro
Il simbolo della città di Catania è comunemente riconosciuto nella statua in pietra lavica dell’elefante collocata al centro di piazza Duomo. Questo simbolo da tutti i catanesi viene chiamato con il nome di “u Liotru”, le cui origini, insieme a quelle sulla costruzione della statua, sono legate alla leggenda del mago Eliodoro.
Le origini del nome u Liotru e la leggenda del mago Eliodoro
Il nome u Liotru (o Diotru, versione meno popolare) deriva dalla storpiatura dialettale del nome di Eliodoro, un mago-stregone vissuto nel periodo bizantino su cui sono presenti diverse leggende legate alla statua della fontana dell’Elefante di Catania.
Eliodoro (conosciuto anche con i nomi di Diodoro, Liodoro, Lidoro e Teodoro) è un personaggio di cui non si sa la reale esistenza, probabilmente ispirato da racconti popolari in parte veritieri che nel corso dei secoli si sono trasformati in leggende.
Eliodoro, appartenente ad una nobile famiglia catanese, è vissuto durante la dominazione bizantina nell’VIII secolo d.C. Nei primi anni di vita si avvicinò alla religione cristiana, provando a diventare vescovo di Catania. Il giovane non riuscì a raggiungere il suo obiettivo ed entrò in contrasto con il vescovo della città dell’epoca: Leone II il Taumaturgo.
Dopo i continui contrasti Eliodoro si allontanò dalla chiesa cattolica e per vendicarsi, dopo aver conosciuto uno stregone ebreo, si rifugiò nella magia e nella stregoneria. Infatti, venne accusato di essere un negromante (una forma di divinazione in cui si evocano gli spiriti e i defunti), un fabbricante di idoli e un discepolo degli ebrei.
A riguardo diversi sono le leggende nate dalla figura del mago Eliodoro che si divertiva a disturbare la quiete dei catanesi.
Tra i vari “dispetti” messi in atto da Eliodoro si narra che riusciva a trasformare i comuni sassi in delle pietre preziose che utilizzava per i suoi acquisti. Le pietre preziose però una volta passate nelle mani dei mercanti si trasformavano nuovamente in dei sassi senza valore.
Tra gli altri racconti ce n’è uno riferito ad un nipote del vescovo Leone II che trionfò in una corsa di cavalli al timone di uno strano animale che poi si rivelò un demone evocato dallo stregone.
Eliodoro e la leggenda sull’origine dell’elefante
La leggenda del mago Eliodoro più nota si ricollega al simbolo della città di Catania: l’elefante di piazza Duomo (u liotru).
Si narra, infatti, che fu lo stregone a scolpire la statua dell’elefante (le origini e la costruzione della fontana), direttamente dalla lava dell’Etna, e con un suo rito magico a trasformarlo in vita.
Eliodoro a cavallo di questo elefante si divertiva ad andare in giro per le vie di Catania a compiere le sue “magie” e i suoi “dispetti” a danno della popolazione.
Fino a quando la leggenda racconta che, dopo essersi sottratto magicamente a due tentativi di esecuzione, venne bruciato vivo nel forum Achelles (nei pressi delle terme Achilliane) a seguito di una messa propiziatoria eseguita dal vescovo Leone II, chiamato appunto con il nome del Taumaturgo.
Così finì il mito del mago Eliodoro, mentre il suo elefante (u liotru) nel corso dei secoli è diventato il simbolo della città di Catania.