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Case a 1 euro in Sicilia: come funziona e i Comuni che aderiscono

Negli ultimi anni sempre più realtà abbracciano il progetto delle Case a 1 euro in Sicilia ma andiamo a scoprire come funziona, tutti i dettagli sulla procedura da seguire e la lista aggiornata dei Comuni che aderiscono tra i borghi di montagna e quelli vicino al mare.

Un progetto molto interessante a cui i piccoli borghi in giro per l’Italia si affidano per non scomparire e tentare di valorizzare le piccole realtà italiane. Tra le Regioni la Sicilia è quella con più Comuni che aderiscono al progetto di Case a 1 euro. Un dato che ci porta ad una duplice considerazione: da una parte l’emergenza spopolamento nelle piccole e grandi realtà è sempre più allarmante e merita attenzione da parte delle istituzioni; dall’altra parte le amministrazioni e le comunità non si arrendono e si aggrappano a qualsiasi cosa per tentare di tenere vivi questi posti.

Case a 1 euro in Sicilia: tutti i dettagli su come funziona e i Comuni che aderiscono dai borghi di montagna a quelli vicino al mare

L’intento principale del progetto Case a 1 euro in Sicilia (e non solo) è quello di far rivivere i piccoli centri storici di borghi e paesi che negli anni hanno sofferto l’abbandono della popolazione. Una questione che riguarda il Sud ma anche i borghi del centro-nord che vengono abbandonati per andare nelle grandi città.

Una iniziativa accolta con un po’ di freddezza iniziale ma che ora sta diventando una solida realtà a cui sempre più Comuni affidano le ultime speranze. Ma come funziona il progetto Case a 1 euro in Sicilia? Qual è la procedura da seguire?

Prima di tutto i Comuni devono raccogliere una serie di adesioni di proprietari di immobili che vogliono disfarsi delle loro case per evitare di pagare tasse varie. Nella maggioranza dei casi le case sono in condizioni molto precarie e necessitano di una importante ristrutturazione. I Comuni, dopo aver raccolto la disponibilità dei proprietari a vendere le case alla cifra simbolica di 1 euro, stilano una sorta di bando con una serie di regole che l’eventuale compratore deve seguire a partire dal progetto di ristrutturazione e all’esecuzione dei lavori che devono partire entro un periodo determinato deciso dai Comuni (di solito 1-2 anni).

L’interessato deve sostenere le spese notarili per la registrazione, le volture e l’accatastamento e inoltre deve stipulare una fideiussione (fino a 5 mila euro) a garanzia del completamento dei lavori. I Comuni dopo aver accolto tutte le richieste invitano gli interessati a visitare il paese, a vedere l’immobile e a contattare un notaio per avviare la pratica.

Negli ultimi anni sono tante le agevolazioni fiscali (come i vari bonus e superbonus edilizi) che hanno incentivato la voglia di tante persone di avere una seconda casa in montagna o vicino al mare. La Sicilia è la Regione con più Comuni che aderiscono al progetto di Case a 1 euro con ben 32 paesi tra grandi e piccole realtà che si sono affidati a questa iniziativa per far rivivere i centri.

Il primo Comune siciliano che ha aderito è quello del borgo madonita di Ganci (uno dei borghi iscritti all’associazione dei borghi più belli d’Italia), mentre tra le realtà più note che hanno partecipato all’iniziativa c’è Sambuca di Sicilia con l’attrice americana Lorraine Bracco che ha acquistato una casa e girato anche il programma “My big italian adventure”.

La lista è ricca di altri borghi noti e meno noti ma anche di cittadine un po’ più grandi come Caltagirone (nella foto la Scalinata di Santa Maria del Monte), Piazza Armerina, Calatafimi Segesta, Termini Imerese, Augusta e così via. Sono presenti Comuni di tutte le province siciliane ad eccezione di quella di Ragusa. Gli ultimi iscritti sono i Comuni di Cattolica Eraclea nell’agrigentino e Floridia nel siracusano.

Ecco la lista aggiornata dei Comuni divisi per provincia che aderiscono al progetto di Case a 1 euro in Sicilia:

  • Cammarata, Canicattì, Cattolica Eraclea, Grotte, Racalmuto, Sambuca di Sicilia, Palma di Montechiaro, San Biagio Platani (provincia di Agrigento);
  • Bivona, Mussomeli, San Cataldo, Serradifalco (provincia di Caltanissetta);
  • Caltagirone, Castiglione di Sicilia (provincia di Catania);
  • Leonforte, Piazza Armerina, Regalbuto, Troina, Valguarnera Caropepe (provincia di Enna);
  • Castel di Lucio, Itala, Pettineo, San Pietro Patti, Saponara (provincia di Messina)
  • Corleone, Gangi, Petralia Soprana, Termini Imerese (provincia di Palermo);
  • Calatafimi Segesta, Salemi (provincia di Trapani);
  • Augusta, Floridia (provincia di Siracusa).
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