La storia e la ricetta della pasta alla norma

Tra i piatti più rappresentativi della cucina siciliana non può mancare la ricetta della pasta alla norma, un primo creato con dei semplici ingredienti la cui storia si lega all’opera lirica della Norma del compositore catanese Vincenzo Bellini.

Sono almeno due le versioni sulle origini di questo piatto che si intrecciano alla Norma di Bellini, un curioso aneddoto che nel corso dei secoli ha fatto si che la pasta alla norma diventasse uno dei piatti della cucina siciliana più conosciuti al mondo, infatti, tra le altre cose è stata anche dedicata una Giornata Nazionale della Pasta alla norma (23 sett.).

La storia e le origini della Norma

Sulle origini geografiche di questo piatto non ci sono dubbi, come per molte altre bontà della nostra cucina. Tutti gli indizi infatti ci riportano a Catania, la città natale del compositore Vincenzo Bellini, anche se sulla storia della pasta alla norma ci sono due differenti versioni che però hanno lo stesso fine.

Entrambe le versioni sulle origini si ricollegano alla Norma, l’opera di Bellini, che dopo un debutto poco entusiasmante è diventata l’opera lirica più rappresentativa del compositore catanese.

La prima versione si lega proprio all’esordio poco entusiasmante della rappresentazione della Norma al teatro La Scala di Milano nel dicembre del 1831 e a un cuoco siciliano dell’epoca che, per consolare il compositore (non si sa se direttamente a Milano o al ritorno a Catania), creò con dei semplici ingredienti la pasta alla norma.

L’altra versione molto più utilizzata della storia della pasta alla norma, invece, ci riporta nel 1920 durante un pranzo tra Angelo Musco e Nino Martoglio, due delle figure più rappresentative della storia del teatro a Catania. Proprio il commediografo Nino Martoglio, dopo aver assaggiato la pasta alla norma si rivolse alla cuoca Saridda D’Urso, moglie di uno dei nipoti di Musco, con la frase “Signora Saridda, chista è ‘na vera Norma”.

Una battuta, forse già utilizzata all’epoca dai catanesi per definire qualcosa fatto a regola d’arte, che da allora diede il nome a questo piatto tradizionale della cucina siciliana.

La ricetta originale della pasta alla norma

Dopo aver visto la storia e le origini di questo piatto passiamo alla preparazione con i passaggi e la ricetta per fare a casa la pasta alla norma (a pasta chi mulinciani).

A differenza di altre piatti della cucina siciliana su cui non mancano le differenti versioni da zone a zone, la pasta alla norma ha una ricetta comune in quasi tutta la Sicilia. Le uniche differenze sono incentrate solo sul formato di pasta e sul taglio delle melanzane.

Gli ingredienti per preparare la pasta alla norma (per 4 persone):

  • 400 g di maccheroni (o fusilli, caserecce, spaghetti)
  • 400 g di pomodori pelati (o salsa)
  • 2 melanzane
  • ricotta salata da grattugiare
  • basilico
  • 1 spicchio d’aglio
  • olio extra vergine di oliva

La ricetta della pasta alla norma è molto semplice, prima di tutto dovete tagliare le melanzane a fette o a cubetti spessi e metterle sotto sale per almeno 2 ore per far perdere il sapore amarognolo. Dopo in una padella versate un po’ di olio, portatelo a temperatura, e friggete le melanzane.

Per rendere il piatto più leggero non serve immergere le melanzane in una grande quantità d’olio ma basta solo soffriggerle avendo cura di girarle continuamente. Una volta dorate potete prendere le melanzane e farle asciugare su di una carta assorbente cercando di lasciare l’olio nella padella che ci servirà per la cottura della salsa.

Il passo successivo della ricetta della pasta alla norma, infatti, prevede che nell’olio in cui avete soffritto le melanzane (se è poco aggiungetene un altro po’) fate imbiondire 1 spicchio d’aglio e poi versate la salsa di pomodoro (o i pelati che avete precedentemente passato nel passatutto). Aggiustate di sale, aggiungete un po’ di basilico e fate cuocere per almeno 15 minuti.

Dopo di che prendete metà delle melanzane già cotte e aggiungetele al sugo e fate cuocere per altri 10 minuti. Nel frattempo mettete a bollire l’acqua e scegliete quale formato di pasta da utilizzare.

Nella versione originale ci vanno i maccheroni, ma vanno bene anche i fusilli, le penne, le caserecce (noi abbiamo usato questo formato). Nel palermitano utilizzano anche gli spaghetti, mentre nel trapanese usano le caratteristiche busiate.

Una volta raggiunta la cottura della pasta, scolatela e versatela nella padella con la salsa e iniziate a grattugiare della ricotta salata; amalgamate il tutto e preparate i piatti mettendo la pasta, le altre melanzane fritte che avete lasciato da parte, il basilico fresco e un’altra grattugiata di ricotta salata e così anche voi potete esclamare “chista è ‘na vera Norma”.

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