Le 4 Sante “compatrone” di Palermo prima di Santa Rosalia
Tra le storie da raccontare ci occupiamo delle 4 Sante che prima di Santa Rosalia erano “compatrone” della città di Palermo fino al 1624, una curiosità che in molti non sanno anche se sono presenti e ricordate in diverse chiese e in uno dei monumenti più importanti della città.
Fino ai primi anni del ‘600 il capoluogo siciliano aveva ben 4 “compatrone”, tutte donne, una delle quali vi sorprenderà.
Ai Quattro Canti, in piazza Vigliena, in ricordo di queste 4 sante, in ogni facciata, ci sono le statue delle 4 compatrone ognuna delle quali in passato proteggeva uno dei quattro storici quartieri in cui era divisa la città.
La storia, le curiosità e chi sono le 4 Sante “compatrone” di Palermo prima della nomina di Santa Rosalia
In Sicilia i Santi Patroni delle principali città sono tutte donne: da Catania (Sant’Agata) a Siracusa (Santa Lucia) da Messina (Maria Santissima della Lettera) a Palermo queste città si sono affidate sempre a delle donne molto coraggiose.
A Palermo come in tanti sanno la Patrona è la “Santuzza” Santa Rosalia, protettrice della città dal 1624, anno in cui liberò la città da una grave epidemia di peste dopo una “miracolosa” prima processione dei resti della giovane appena ritrovati (storia e origini del Festino).
Insieme alla Santuzza il compatrono di Palermo è San Benedetto il Moro, un frate di colore sempre al fianco degli ultimi che nel 1652 venne nominato dal Senato cittadino per il suo operato.
Il capoluogo siciliano, prima di Rosalia e Benedetto il Moro, si poteva vantare di avere ben 4 “compatrone”, tutte donne, che per un motivo o per un altro hanno avuto a che fare con le sorti di questa città. Le 4 sante sono Santa Ninfa e Santa Oliva (entrambe originarie di Palermo), Santa Cristina di Bolsena e Sant’Agata; si proprio lei, la Santa Patrona della città di Catania. Tutte donne vissute intorno all’epoca dell’Impero Romano e perseguitate per la loro fede cristiana.
Tra le storie delle 4 Sante compatrone di Palermo iniziamo da Santa Cristina di Bolsena, nata nei pressi dell’omonimo lago, martirizzata intorno al III secolo per la sua fede cristiana. Santa Cristina viene festeggiata dalla chiesa il 24 luglio e si lega alla città di Palermo perché secondo la tradizione le sue spoglie per essere messe in sicurezza sarebbero state trasferite nella Cattedrale, presso la Cappella delle reliquie.
Proseguiamo con le palermitane Santa Ninfa e Santa Oliva; la prima, ricordata dalla chiesa il 10 novembre, si era convertita al cristianesimo dopo le predicazione del vescovo Mamiliano di Palermo. Per questo motivo furono entrambi carcerati e si liberarono solo grazie all’intervento divino che li condusse prima a Roma e poi all’isola del Giglio. Ninfa divenne Santa e il suo corpo nel 1593 fu riportato nella sua città natale dove riposa all’interno della Cattedrale di Palermo.
La giovane Oliva di Palermo (venerata dalla chiesa il 10 giugno), invece, era figlia di una famiglia di cristiani che durante il periodo della dominazione dei Vandali fu portata a Tunisi dal re Genserico, dove dopo varie torture e umiliazioni trovò la morte. I suoi resti non furono mai ritrovati anche se non mancano le versioni di chi sostiene che il suo corpo fu riportato a Palermo e sepolta sotto la chiesa di San Francesco di Paola o di chi pensa sia stata sepolta a Tunisi dove è presente una moschea con il suo nome (ex chiesa).
L’ultima delle 4 sante “compatrone” di Palermo è Sant’Agata, si proprio lei la Santa Patrona di Catania sulle cui origini alcuni sostengono che fosse nata proprio a Palermo (anche se la versione più accreditata vuole che la giovane Agata fosse originaria di San Giovanni Galermo nei pressi di Catania). Nonostante il dibattito sulle origini, la figura di Sant’Agata è venerata anche a Palermo le cui reliquie (un braccio) sono custodite Cattedrale.
In piazza Vigliena, nel luogo conosciuto da tutti come i Quattro Canti (storia e descrizione del monumento), nelle facciate sono riportate le statue delle 4 Sante di Palermo, ognuna delle quali era la Patrona di uno dei quattro quartieri principali all’epoca.
Il centro storico di Palermo storicamente, infatti, era diviso in 4 grandi zone (chiamati mandamenti o cantoni):
- la Loggia (mandamento Castellammare) con Santa Oliva come Patrona;
- la Kalsa (mandamento Tribunali) con Sant’Agata come Patrona;
- l’Albergheria (mandamento palazzo Reale) con Santa Cristina come Patrona;
- il Seracaldio o il Capo (mandamento Monte di Pietà) con Santa Ninfa come Patrona.