I Fenici – Le colonie fenicie in Sicilia
Tra i popoli che si sono stanziati nella nostra isola nel corso della storia della Sicilia ci sono anche i Fenici che dall’XI al VIII secolo a.C. (datazione incerta) hanno fondato alcune colonie fenicie in Sicilia.
I Fenici si sono stanziati nella costa occidentale dell’isola; durante quell’epoca hanno stretto rapporti di collaborazione con le città fondate dagli Elimi, lottato e conquistato alcune colonie greche nelle guerre greco-puniche fino alla caduta dinanzi all’avanzata dei Romani nelle due guerre puniche.
I Fenici, al di là della datazione esatta, hanno fondato diverse colonie fenicie in Sicilia, una su tutte Palermo, il capoluogo siciliano. Al momento del loro arrivo tra l’XI e il VIII secolo a.C. la Sicilia era abitata dai primi antichi popoli: Sicani, Siculi ed Elimi.
Il popolo dei Fenici, probabilmente per scopi inizialmente prettamente commerciali, erano già presenti sull’isola con delle basi prima della fondazione delle colonie. In alcuni casi, infatti, più che delle colonie fondarono delle sorti di moderni porti commerciali, chiamati con il nome di emporio, che servirono a sviluppare una vera e propria rete commerciale.
I Fenici occuparono i promontori affacciati sul mare lungo la costa occidentale della Sicilia, senza andare in contrasto con gli Elimi già presenti nell’area.
Le popolazioni dei Fenici erano già presenti sull’isola prima dell’arrivo dei Greci, intorno alla metà dell’VIII secolo a.C., che a loro volta diedero vita a diverse colonie greche in Sicilia.
La civiltà fenicia, dopo la fondazione di Cartagine, passò il testimone ai Cartaginesi che controllarono le colonie in Sicilia fino alla prima guerra punica che vide la vittoria di Roma e dell’alleata colonia greca di Siracusa con l’isola che diventò a tutti gli effetti una provincia Romana.
- Chi erano i Fenici
- Le colonie fenicie in Sicilia
- I Fenici in Sicilia: le colonie di Marsala e Pantelleria
- Gli approdi commerciali e le città alleate fondate dagli Elimi
Chi erano i Fenici
I Fenici erano un popolo originario dei territori dell’attuale Libano, nel Medio-Oriente, affacciato sulle sponde del Mediterraneo. Essi sono stati un popolo di navigatori, commercianti e mercanti, che hanno sfruttato al massimo due caratteristiche del territorio: la presenza del cedro del Libano per la costruzione delle navi (nella foto l’esemplare esposto al Museo di Marsala) e la scoperta della porpora, un pigmento prelevato da alcune specie di molluschi che veniva utilizzato per tingere i tessuti.
Queste due particolari caratteristiche hanno fatto si che i Fenici diventassero una potenza commerciale. I loro prodotti, infatti, erano richiesti da tutti i popoli presenti nel Mediterraneo dalla Grecia fino alla penisola Iberica.
Tra l’altro il nome dei Fenici deriva proprio dal colore rosso porpora che in greco viene chiamato phonix. Nell’Odissea lo stesso Omero chiama il popolo rappresentante di quell’area con il nome di Phoinikes.
L’esatta datazione sull’arrivo dei Fenici in Sicilia è incerta. La loro presenza lungo il Mediterraneo è datata a partire dal XII-XI secolo a.C., probabilmente già da allora avevano formato delle sorti di basi commerciali lungo tutti i territori del Mediterraneo (Sicilia compresa).
La continua crescita economica portò alle fondazioni delle prime colonie nel Mediterraneo localizzate precisamente a Cipro, Creta e Rodi. Dopo nei secoli lungo tutto il Mediterraneo vennero fondate diverse colonie in Sicilia, Sardegna, Spagna fino alla fondazione di Cartagine (nei pressi dell’odierna Tunisi) che diede vita all’era dei Cartaginesi.
Le colonie fenicie, una su tutte Cartagine, presero il posto dell’originaria madrepatria, chiamata la Fenicia, da dove partirono i primi coloni. La Fenicia venne conquistata definitivamente da parte di Alessandro Magno dopo l’assedio di Tiro nel 332 a.C.
I Cartaginesi, a differenza dei Fenici, oltre che sul commercio puntarono anche sull’espansione territoriale andando in contrasto con gli altri popoli.
L’era di Cartagine, anche in Sicilia, proseguì per altri secoli tra continui scambi commerciali e contrasti sempre più insistenti prima con i Greci e poi con i Romani fino alla prima e alla seconda guerra punica che vide la caduta di Cartagine nel 146 a.C. e l’inizio dell’era Romana in tutto il Mediterraneo.
Le colonie fenicie fondate in Sicilia
Mothia o Motya (Mozia) – Dovrebbe essere la prima colonia fenicia fondata in Sicilia nei territori attorno all’isola di San Pantaleo nello Stagnone di Marsala. La datazione è incerta, in molti indicano la data di fondazione intorno all’VIII secolo a.C. anche se come abbiamo detto prima nell’area era presente una sorta di base commerciale già da qualche secolo. Nella disputa tra Cartaginesi e Greci venne distrutta nel 397 a.C. da Dionìsio I di Siracusa. Nuovamente riconquistata l’anno successivo dai Cartaginesi che però spostarono la popolazione nella nuova Lylibaeum (Marsala). Questo territorio in pratica sparisce dalla storia fino a quando Giuseppe Whitaker nel XIX secolo lo riscopre mandando avanti una serie di scavi e di studi.
Soloeis o Solus (Sòlunto) – Nelle vicinanze dell’attuale territorio del Comune di Santa Flavia, sulle pendici del Monte Catalfano, sono presenti i resti dell’antica Kfr (Sòlunto). Originaria intorno al VI secolo a.C., anche se nell’area sono presenti tracce di altri insediamenti antecedenti, è stata una delle colonie fenicie in Sicilia. Nel 250 a.C. cadde nelle mani di Roma. La sua struttura urbanistica, inserita nel Parco Archeologico di Sòlunto, rappresenta uno dei più importanti impianti urbani risalenti all’era dei Fenici in Sicilia.
Palermo (Zyz) – I Fenici fondarono intorno al VIII secolo a.C. la colonia di Zyz (fiore) nei territori intorno all’attuale Palermo. Anche Palermo è stata un fondamentale approdo commerciale insieme alle altre colonie fenicie in Sicilia di Mozia e Sòlunto. Intorno al IV secolo a.C. la colonia si dotò di un sistema di mura difensive che divise il nucleo originario da quello nuovo. Dopo la Battaglia di Himera nel 480 a.C. diventò la principale colonia punica in Sicilia ma nonostante questo cadde sotto l’avanzata di Roma nel 254 a.C perdendo le redini degli scambi commerciali a favore di Siracusa e di Lilibeo. Dell’epoca fenicia rimane ancora oggi la via del Càssaro, l’impianto urbano che collegava gli antichi insediamenti fenici situati nei pressi dell’attuale Palazzo dei Normanni fino al mare.
Le colonie fenicie in Sicilia: Marsala e Pantelleria
Lilýbaion o Lylibaeum (Marsala) – Fondata dai Cartaginesi poco dopo la caduta di Mozia nel 397 a.C. nell’area in cui è presente uno dei tre promontori della Sicilia, quello di Lilibeo (Capo Beo). Dopo una crescita repentina venne conquistata dai Romani nel 241 a.C. durante la prima guerra punica dopo la nota Battaglia delle Isole Egadi, durante la quale il mare ha restituito l’unico esemplare di una nave punica esposto nel Museo Archeologico di Marsala (nella foto).
Cossyra (Pantelleria) – L’isola venne colonizzata dai Fenici per sfruttare al meglio la posizione nel mezzo del Mediterraneo occidentale, a cavallo tra la vicina Cartagine e la Sicilia. Sulle colline di San Marco e Santa Teresa sono presenti dei siti archeologici che testimoniano la presenza fenicia con delle grandi cisterne. I Fenici utilizzarono l’isola prettamente come base commerciale. Nel 217 a.C. passò definitivamente ai Romani dopo le due guerre puniche.
I Fenici in Sicilia – I territori e le altre città fondate dagli Elimi con cui hanno collaborato
Storia – Le dominazioni in Sicilia in ordine cronologico
Drepanon o Drepano (Trapani) – I Fenici durante la dominazione collaborarono anche con il centro sicano di Drepanon sfruttando lo scalo portuale, creando quello che viene definito un emporio commerciale utile alla crescita economica e territoriale. Nel 241 a.C. cadde in mano Romana dopo la sconfitta dinanzi al mare delle Egadi.
Castellamare del Golfo – Era la sede dell’antico sbocco a mare della colonia di Segesta fondata dagli Elimi. I Fenici sfruttarono l’alleanza con quest’ultimi per dotarsi di un nuovo emporio lungo la costa occidentale della Sicilia.
Erice – Una delle città fondata dagli alleati Elimi, sede di un antico tempio dedicato alla dea della fecondità che secondo i Fenici era Astarte. Durante la prima guerra punica venne distrutta dagli stessi Cartaginesi che trasferirono la popolazione nella vicina Trapani per rafforzare la linea difensiva contro l’assalto dei Greci.
Castelvetrano (Selinunte) – Dopo la distruzione della colonia greca di Selinunte nel 409 a.C. il territorio rimase per alcuni secoli fino alla prima guerra punica sotto il controllo dei Cartaginesi che modificarono anche l’impianto urbano come testimoniano alcune costruzioni vicine ai templi all’interno del Parco Archeologico di Selinunte.
Isole Egadi – Prima i Fenici e poi i Cartaginesi utilizzarono le tre isole come approdi commerciali strategici. A Favignana è stato rinvenuto anche un insediamento abitativo risalente al periodo fenicio-punico. Sono state tra le protagoniste della prima guerra punica con la storica Battaglia delle Egadi con l’affondamento della flotta cartaginese nel tratto di mare che ancora oggi regala una serie di reperti come rostri, anfore, vasi e molto altro.
Adranon (Monte Adranone) – Nei pressi dell’attuale borgo di Sambuca di Sicilia è presente un villaggio indigeno, fondato originariamente dai Selinuntini, che faceva da cerniera tra Greci e Cartaginesi. Nel IV secolo a.C. venne conquistato dai Cartaginesi che ricostruirono l’area con una chiara impronta punica. Nel 250 a.C. fu rasa al suolo dai Romani.