Grand Tour in Sicilia – Le origini e i luoghi dei viaggi storici
In queste righe andremo alla scoperta del Grand Tour in Sicilia, il viaggio affrontato da tanti giovani aristocratici europei in giro per l’Italia tra le bellezze e i monumenti del nostro patrimonio culturale diffusosi a partire dal ‘600 che portò allo sviluppo del Neoclassicismo.
La Sicilia è stata una delle tappe preferite, sono tanti i libri, gli aforismi e i diari di viaggio scritti dai viaggiatori del tempo che descrivono al meglio la bellezza della nostra isola.
Grand Tour – Le origini e il significato
A partire dal ‘600, decennio dopo decennio, il Grand Tour è diventato una tappa fondamentale nel percorso educativo di giovani aristocratici europei.
In pratica si trattava di un viaggio formativo per il bagaglio culturale della vita di tanti ragazzi di famiglie aristocratiche alla scoperta della storia, del patrimonio culturale e naturalistico, dell’arte e dei grandi protagonisti della cultura europea.
Le origini del Grand Tour si ricollegano al Medioevo con la diffusione del cristianesimo che portava sempre più persone alla scoperta della città di Roma e, allo stesso tempo, ai sempre più intensi scambi commerciali tra i mercanti dei vari Paesi.
Questi due motivi hanno stuzzicato il sapere di tanti studiosi che secolo dopo secolo avevano sempre più voglia di andare alla scoperta di altri territori e altre culture. In alcuni casi erano proprio degli artisti a muoversi per scoprire i grandi capolavori dell’arte italiana e per produrre dei quadri su alcune vedute e sui paesaggi più belli del nostro territorio.
Dopo la fase iniziale medievale, infatti, l‘interesse verso l’Italia non si limitò al viaggio pellegrino verso Roma. I primissimi viaggiatori iniziarono ad andare alla scoperta di altre città italiane come Firenze, Venezia, Napoli con le scoperte dei siti di Pompei ed Ercolano, fino ad arrivare alla Sicilia.
I primi viaggiatori del Grand Tour sono stati gli inglesi a partire dal ‘600. Questo viaggio formativo successivamente si diffuse anche in altri Paesi coinvolgendo francesi e tedeschi che partirono alla scoperta dell’Italia.
Il nome tour ha sostituito i termini travel e voyages, proprio perché si trattava di un grande giro alla scoperta delle origini della cultura italiana; infatti, questi viaggi erano molto lunghi e prevedevano il passaggio attraverso svariate mete. A riguardo basti pensare al saggio Viaggio in Italia di Johann Wolfgang von Goethe che dall’Italia settentrionale arrivò fino in Sicilia.
Grand Tour in Sicilia – I luoghi e gli itinerari dei viaggi storici
Nel Grand Tour la Sicilia è diventata una meta sempre più ambita da tanti viaggiatori. I primi, tra i più noti, furono Johann Hermann von Riedesel, Patrick Brydone, Jacques Philippe D’Orville, poi seguirono tanti altri come Vivant Denon, Jean-Pierre Houël, Goethe, Friedrich Maximilian Hessemer, Alexis de Tocqueville, Alexandre Dumas, Guy de Maupassant, solo per citarne alcuni.
La nostra isola per la sua lunga storia e per tutti quei popoli che si sono succeduti nelle dominazioni nei secoli non poteva che affascinare i viaggiatori europei, catturati dalle peculiarità dell’isola: gli arcipelaghi, i vulcani, le montagne e il mare che regalano dei panorami mozzafiato e, poi ancora, le testimonianze archeologiche della civiltà classica, la scoperta della Magna Grecia, i castelli, le chiese, l’arte barocca e chi ne ha più ne metta.
Tutti questi luoghi hanno conquistato tanti di quei viaggiatori che nei loro diari di viaggio hanno lasciato delle bellissime dediche d’amore verso l’isola.
Come non citare le famosissime parole di Goethe “L’Italia, senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto” o ancora le parole di Hessemer “La Sicilia è il puntino sulla i dell’Italia, il resto d’Italia mi par soltanto un gambo posto a sorreggere un simil fiore”.
L’itinerario del Grand Tour in Sicilia non era uguale per tutti; in molti erano attratti dalla natura delle isole degli arcipelaghi e dai fenomeni naturali dei vulcani, altri si dirigevano verso un viaggio alla scoperta delle testimonianze archeologiche delle colonie greche in Sicilia.
Tra i luoghi più visitati durante questi viaggi storici non potevano mancare le isole Eolie con i vulcani di Stromboli e Vulcano, una meta molto amata era Taormina con i suoi panorami sull’Etna e il mare. L’ascesa dell’Etna era una tappa obbligatoria, così come le testimonianze archeologiche di Siracusa, Agrigento, Segesta e Selinunte (nella foto il Tempio C).
Non mancano le visite a Messina, a Palermo (con il Monte Pellegrino), le ville di Bagheria, i faraglioni di Aci Trezza e altre località siciliane.
Il Grand Tour è stata un’esperienza magnifica che forse molti di noi dovremmo realizzare per apprezzare e difendere i nostri territori.