Storie e racconti di Sicilia

Il castagno dei cento cavalli: la storia, l’età e la leggenda sul nome

In Sicilia nella zona etnea è presente uno degli alberi più antichi e più grandi del mondo chiamato con il nome di Castagno dei Cento Cavalli, un albero dalla lunga storia con un’età risalente al periodo precedente alla nascita di Cristo e una leggenda tutta da scoprire sulle origini del nome così particolare.

L’albero di castagno si trova precisamente nel piccolo Comune di Sant’Alfio, in provincia di Catania, alle pendici orientali dell’Etna (Idda a muntagna) nell’area del bosco di Carpineto nella zona D del parco dell’Etna.

Il castagno dei cento cavalli fa parte del patrimonio italiano dei monumenti verdi del Corpo Forestale dello Stato e tra le altre cose è stato insignito dall’Unesco del riconoscimento come Monumento Messaggero di pace nel 2006.

La storia, l’età e la leggenda sul nome dell’albero del Castagno dei cento cavalli di Sant’Alfio

Tra le storie e i racconti di Sicilia ci occupiamo di uno degli alberi più antichi e più grandi del Mondo che si trova proprio nella nostra isola: il Castagno dei Cento Cavalli.

L’albero di castagno più antico al Mondo ha attraversato tutta la storia della Sicilia dai Romani al Regno d’Italia, più di 2000 anni di storia con tanti popoli, racconti e leggende sull’origine del nome.

La presenza del castagno dei Cento Cavalli prima era datata tra i 4000 e i 2000 anni. Uno studio recentissimo del C.R.E.A. (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) basato sull’impronta genetica e l’analisi del Dna delle foglie, pubblicato sulla rivista di ricerca forestale di Forestry, gli ha assegnato 2200 anni di età; in pratica questo albero è presente dal II secolo a.C.

Un monumento della storia e della natura con i suoi circa 10,50 metri di circonferenza, 20 metri d’altezza e 18 metri di diametro medio (58 metri se si considerano i tre tronchi insieme). La sua chioma riesce ad estendersi per circa mille metri quadrati. Un patrimonio della natura da vedere dal vivo perché una foto non potrà mai renderne la grandezza e l’unicità. L’albero del castagno attualmente è composto da tre fusti di 10,50; 23 e 23,60 metri che secondo gli studiosi appartengono allo stesso apparato radicale.

I primi documenti storici che attestano la presenza del Castagno dei Cento Cavalli risalgono al XVI secolo. Nel 1636 Pietro Carrera, in un testo dedicato all’Etna, lo descrisse “capace di ospitare nel suo interno trenta cavalli”. Il Regno di Sicilia nel 1745 emanò uno dei primi atti a tutela ambientale della storia per la tutela istituzionale del Castagno dei Cento Cavalli e del vicino Castagno della Nave (altro albero monumentale della zona).

In passato tra i grandi tronchi dell’albero era presenta una casetta di legno (più una baracca) che è stata ripresa anche da alcuni artisti come Jean-Pierre Houël e Patrick Brydone che durante l’epopea del Grand Tour nel Settecento hanno ammirato e realizzato varie opere con il Castagno dei Cento Cavalli protagonista (una di queste è conservata al Louvre di Parigi).

L’albero faceva parte della proprietà della nobile famiglia dei Caltabiano di Sant’Alfio. Nel 1965 è stato espropriato e sono stati avviati una serie di studi sulla storia e sulla tutela del monumento.

Sull’origine del particolare nome dell’albero del Castagno dei cento cavalli è presente una leggenda con diversi protagonisti della storia della Sicilia che si alternano come protagonisti.

La leggenda racconta che una non precisata Regina con il suo seguito di 100 cavalieri durante una battuta di caccia nella zona fu sorpresa dall’arrivo di un forte temporale. Tutta la comitiva trovò riparo e passò la notte sotto i tronchi dell’albero di castagno di Sant’Alfio e secondo alcune versioni più piccanti la Regina si consolò passando la notte con alcuni dei cavalieri.

Sul nome della Regina esistono diverse versioni, la prima secondo alcuni sarebbe stata Giovanna I d’Angio, anche se poi i fatti storici hanno attestato che la Regina napoletana non venne mai in Sicilia. Così si diffusero i nomi di Giovanna d’Aragona e dell’imperatrice Isabella d’Inghilterra (terza moglie di Federico II).

A prescindere dal nome della Regina quello che rimane è che dietro all’origine del nome del Castagno dei cento Cavalli ci sia la presenza di 100 o forse più cavalieri che trovarono riparo sotto l’albero.

Uno dei tanti cunti tradizionali siciliani, a metà tra storia e mito, che nei secoli venivano usati per tramandare i racconti.

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