Miracoli di Sant’Agata: la storia del dipinto che resistette alle fiamme
Scopriamo l’incredibile storia di uno dei miracoli di Sant’Agata che vede protagonista un dipinto che venne traportato dalla lava per centinaia di metri resistendo alle fiamme durante la tragica eruzione dell’Etna del 1669.
Una storia popolare tra mito e fede che però in tanti non conoscono, soprattutto il finale con il dipinto che si trova esposto sull’altare maggiore di una delle chiese dedicate alla Patrona di Catania e sotto riporta proprio una scritta che fa riferimento a questo episodio.
Un racconto tra mito, tradizione e fede che è giusto conoscere per capire il legame tra Agata e la sua Catania.
Tra i miracoli di Sant’Agata ecco la storia e dove si trova il dipinto che resistette alla fiamme e alla lava dell’Etna
Tra le storie da conoscere legate al culto della Festa di Sant’Agata a Catania ci sono quelle che riguardano la difesa della sua città dalle imponenti eruzioni e dai tragici terremoti che l’hanno colpita nel corso della storia.
La storia che vogliamo raccontare si intreccia a quella del velo di Sant’Agata, una delle reliquie della Patrona che in passato durante certi tragici eventi veniva portata in processione per chiedere l’intercessione della Santa.
Nel corso dei secoli in tante occasioni, infatti, per cercare di porre rimedio la città di Catania si è affidata alla sua Patrona per salvare il salvabile come durante la tragica eruzione dell’Etna del 1669.
Proprio quella infinita eruzione (ben 68 giorni) causò la distruzione di diversi centri abitati con la colata lavica che arrivò fino al Castello Ursino e si fermò a circa 300 metri dal Duomo evitando miracolosamente i luoghi del martirio di Sant’Agata (la prigione e la tomba).
Quell’occasione, insieme alla processione del velo, viene ricordata anche per l’episodio che vede protagonista un dipinto di Sant’Agata in carcere che venne travolto dalla lava ma che resistette intatto all’ardore delle fiamme.
Il dipinto era collocato in una dell’edicole votive dedicate alla Patrona fuori dalle mura della città. L’avanzare della lava travolse l’edicola ma il dipinto non venne avvolto dalle fiamme. Si racconta che venne “trasportato” in maniera intatta dalla lava per centinaia di metri deviando il suo percorso spostando il corso del magma in direzione di via Cristoforo Colombo e Faro Biscari.
Uno dei miracoli attribuiti secondo la tradizione a Sant’Agata. Bene, che fine ha fatto quel “miracoloso” dipinto?
Da decenni il dipinto si trova esposto sull’altare maggiore della chiesa di Sant’Agata alle Sciare (o Sciara dentro le mura), una delle chiese dedicate alla Santa Patrona che si trovano in giro per Catania (lungo via Vittorio Emanuele di fronte a piazza Niccolò Machiavelli).
La chiesa è stata costruita nel ‘700 proprio nel luogo in cui secondo la tradizione è stato ritrovato il dipinto. Il nome di questa chiesa (sciara) deriva proprio dall’accumulo vulcanico che si forma sulla superficie o ai lati delle colate laviche.
Il dipinto è di autore ignoto e sotto la cornice è riportata la scritta: “trasportata qui incolume dalla corrente lavica dell’Etna nel MDCLXIX”.