La ricostruzione storica del tragico terremoto del Val di Noto del 1693
Tra i terremoti più forti della storia riviviamo i fatti, i danni, le vittime con la ricostruzione storica del tragico terremoto del Val di Noto del 1693.
L’evento sismico più forte della storia d’Italia che ha spazzato secoli di storia di diverse città della Sicilia sud-orientale. Territori e luoghi che però sono stati in grado di risorgere come non mai regalando a tutti noi le meraviglie tardo barocche del Val di Noto, iscritte tra i beni Patrimonio dell’Unesco dal 2002.
Terremoto Val di Noto del 1693 – La ricostruzione storica attraverso i fatti dell’epoca
Il terremoto del Val di Noto del 1693, studi alla mano, rappresenta l’evento sismico più forte mai registrato in Italia con diverse scosse di una certa intensità e repliche che durarono per più di 3 anni.
La prima avvisaglia arrivò la notte del 9 gennaio con una scossa che svegliò la Sicilia sud-orientale; ma era soltanto l’anticipo di quello che poi sarebbe accaduto nella giornata dell’11 gennaio del 1693 quando alle ore 13.30 una scossa di magnitudo 7.4 cambiò il volto di diverse città siciliane.
Una serie di studi approfonditi degli ultimi anni sono stati in grado di rilevare, oltre alla misurazione della magnitudo, anche l’epicentro della scossa che è stato localizzato a mare nella zona tra le città di Catania ed Augusta.
Il sisma fu avvertito in quasi tutta la Sicilia da Catania a Palermo fino ad arrivare anche alla Calabria e a all’isola di Malta, anche se i danni si concentrarono soprattutto nella Sicilia sud-orientale.
La scossa dell’11 gennaio generò anche un violento maremoto che contribuì alla distruzione di diverse costruzioni lungo le coste ioniche della Sicilia fino a raggiungere lo Stretto di Messina e anche le Isole Eolie. A Catania si racconta che le onde alte arrivarono fino all’attuale piazza Mazzini.
Il terremoto del Val di Noto del 1693 provocò circa 60 mila vittime, numeri altissimi in quell’epoca con popolazioni di alcune città che sono state più che dimezzate. Ad esempio a Catania, già martoriata dall’eruzione dell’Etna del 1669, secondo le ricostruzioni dell’epoca ci furono circa 16.000 vittime su una popolazione di 20.000 persone.
Val di Noto – Le città distrutte e la successiva rinascita barocca
Numeri tragici per un terremoto che cambiò il volto di diverse città. I danni furono ingentissimi, molte città vennero ricostruite da altre parti più sicure come Noto (Noto Antica), Avola, Giarratana, Sortino, Monterosso, Grammichele (Occhiolà), Acate (Biscari), Belpasso (Fenicia Moncata).
In altri casi ci furono dei piccoli spostamenti con una nuova pianta urbana come nei casi di Catania, Ragusa e Scicli, mentre Caltagirone e Siracusa furono ricostruite seguendo il progetto originario. Tanti altri danni ci furono in molte altre città siciliane tra le province di Ragusa, Siracusa e Catania.
Negli anni gli effetti economici e sociali del terremoto del Val di Noto del 1693 furono disastrosi per quei territori anche per le continue repliche che durarono per anni. Questo sisma però non ha portato solo morte e distruzione; il terremoto del Val di Noto ci ha lasciato anche una grande lezione di rinascita sempre attuale.
Dalle ceneri di quei territori, infatti, ci fu una ripartenza nel nome della bellezza contraddistinta dall’impronta tardo barocca con cui furono ricostruite diverse città come Noto (nella foto la Cattedrale), Ragusa, Modica, Scicli, Catania, Caltagirone e tante altre che rappresentano delle meraviglie da tutelare e valorizzare sempre di più.
Una lezione di rinascita da non dimenticare!