Storie e racconti di Sicilia

La storia di Peppa ‘a cannunera e l’origine del nome

Tra i personaggi siciliani andiamo a conoscere la storia e l’origine del nome di Peppa ‘a cannunera (Giuseppa Bolognara Calcagno), una donna che durante il periodo del Risorgimento ha guidato le rivolte antiborboniche nella città di Catania e si è contraddistinta per l’astuzia usata contro l’esercito borbonico da cui deriva l’appellativo con cui è conosciuta.

Una storia molto nota nella tradizione siciliana che racconta la fine di un’epoca ben raccontata successivamente da Giuseppe Maria Tomasi di Lampedusa nel celebre romanzo Il Gattopardo.

In queste righe però non vogliamo dibattere su un tema ancora attuale che ha caratterizzato l’ultima parte della storia della Sicilia, ma vogliamo concentrarci e far conoscere ai più la storia di una donna molto determinata che ha lottato nella speranza del cambiamento.

La storia di Peppa ‘a cannunera e l’origine del nome di una delle protagoniste del Risorgimento in Sicilia

Giuseppe Bolognara Calcagno, conosciuta con il nome di Peppa ‘a cannunera (Peppa la cannoniera), è originaria di Barcellona di Pozzo di Gotto anche se è diventata protagonista del Risorgimento siciliano tra le vie del centro di Catania che le ha dedicato anche una via nei pressi di piazza del Risorgimento.

Le informazioni sulle sue origini sono poche e contrastanti, a partire dall’incertezza sull’anno di nascita; si sa che è stata abbandonata dai genitori infatti i cognomi dovrebbero derivare da una nutrice che si è presa cura di lei dopo l’abbandono. Sin da subito intraprendente, si è ritrovata a Catania al servizio di un oste e poi come stalliera in una rimessa di carrozze.

Su di lei non sono mancate, come di consuetudine, le malelingue che l’accusavano di frequentazioni poco consone per una donna oltre che di una relazione con un uomo più giovane, tale Vanni.

La storia di Peppa ‘a cannunera si lega al periodo del Risorgimento e alla successiva Unità d’Italia. Dopo l’arrivo di Garibaldi a Palermo, in tante città siciliane erano sempre di più le rivolte contro il Regno dei Borbone. Tante persone, uomini e donne, credevano in quel famoso “cambiamento” che ha contraddistinto la storia dell’isola e le continue dominazioni con i siciliani sempre pronti ad accogliere il “nuovo messia” – cosa che si ripete ciclicamente anche nella storia attuale (ma questo è un altro discorso).

A Catania tra i rivoltosi era presente questa donna che si rese protagonista di un gioco d’astuzia che si racconta da secoli e che le valse il nome di Peppa a’ Cannunera.

Alla fine del mese di maggio del 1860 anche a Catania in tanti insorgevano contro i Borbone. Durante gli scontri nei pressi del centro della città si fece largo la giovane donna siciliana che, ricordandosi della disponibilità di un cannone nascosto in un pozzo di palazzo Dottore, lo fece recuperare e portare nell’atrio di palazzo Tornabene, a pochi passi da piazza dell’Università e piazza Duomo. La protagonista del Risorgimento scaricò subito una cannonata che fece allontanare l’esercito dei Borbone che lasciarono in parte l’artiglieria.

Durante le continue fasi di battaglia arrivò l’intuito della giovane donna che in una fase di sofferenza, lasciata quasi sola nei pressi del palazzo Biscari, per uscire dal pericolo sparse della polvere da sparo sul cannone dandogli fuoco e facendo credere agli avversari che si fosse inceppato; invece, al momento dell’assalto dei nemici scaricò gli ultimi colpi che le consentirono di salvarsi e di fermare la risposta dell’esercito borbonico, anche se a caro prezzo. Nello scontro finale, infatti, morì il suo amato Vanni e la successiva repressione fu molto pesante.

Da questa mossa d’astuzia deriva l’origine del nome di Peppa a’ cannunera.

Il suo impegno continuò durante le fasi del Risorgimento in Sicilia con la partecipazione alla liberazione della città di Siracusa che complessivamente le valsero l’assegnazione della medaglia d’argento al valor militare.

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