Storie e racconti di Sicilia

La storia di Virdimura: la siciliana prima donna medico al Mondo

Tra le donne siciliane che hanno lasciato un’impronta nei secoli scopriamo insieme la storia di Virdimura, la siciliana che si può vantare di essere la prima donna medico al Mondo come testimoniano i documenti conservati nell’Archivio di Stato di Palermo.

Nella storia sicuramente ci sono tante altre donne che si sono avvicinate alla medicina come ad esempio la figura di Trotula de Ruggiero vissuta intorno all’anno 1000 che secondo alcuni racconti tradizionali (non accertati da documenti) studiò alla Scuola Medica Salernitana e professò l’attività di medico durante la sua vita (nella foto alcune donne della scuola).

La differenza fondamentale tra Trotula de Ruggiero (così come altre donne) con la storia di Virdimura è che per la donna siciliana ci sono dei documenti che attestano l’esecuzione di una sorta di esame di stato con il quale veniva autorizzata a praticare la professione nel regno di Sicilia.

La prima donna medico al Mondo era siciliana: la storia di Virdimura di Catania e di Bella di Paija a Mineo

Tra le storie e i racconti di Sicilia segnaliamo la storia di Virdimura, la siciliana prima donna medico al Mondo nominata da una commissione regia come viene riportato nei documenti conservati nell’Archivio di Stato di Palermo.

Virdimura era una donna di origine ebrea, moglie del dottore Pasquale de Medico, vissuta a Catania verso la fine del Medioevo nella seconda parte del XIV secolo in un’epoca in cui per le donne era particolarmente difficile trovare degli spazi.

Una donna fuori dagli schemi che si è sempre occupata dei più deboli (donne, disabili e meno abbienti) che sfruttò le sue origini e il lavoro del marito per formarsi e dedicarsi alla medicina. All’interno della comunità ebraica siciliana molte donne, infatti, conoscevano e tramandavano vari studi e terapie (i rimedi della nonna che sono sempre esistiti) anche se il rischio di cadere nella trappola della “stregoneria” nel Medioevo era sempre alto.

Non si hanno molte notizie sulla vita e sugli studi della prima donna medico al Mondo ma quello che conta è il documento dell’Archivio di Stato di Palermo che attesta nel 1376 Virdimura sostenne un esame dinanzi ad una commissione regia che l’autorizzò a praticare la professione medica nel regno di Sicilia.

Nella licenza “Licentiam pratucandi in arte medicina certa phisicas corporum umanum pauperam maxima” le è stata assegnata il titolo di “Magistra” in medicina fisica e in celurgia (chirurgia), uno dei titoli più prestigiosi per una persona di origine ebraica.

Si, perché in quell’epoca gli ebrei non potevano curare neanche i cristiani. Una legge che veniva violata puntualmente da chi l’aveva proposta, ossia pontefici, alti prelati e nobili che in caso di bisogno si rivolgevano ai medici ebrei. Fino a quando a seguito della carenza di medici e della diffusione di varie epidemie di peste non venne cancellata questa norma.

Virdimura, documenti alla mano, si può definire la prima donna medico al Mondo ma nella storia sicuramente non è stata l’unica. Insieme alla figura antecedente della salernitana Trotula de Ruggiero ci sono anche le siciliane Giudea a Messina e Bella di Paija a Mineo, sempre nel catanese.

Anche Bella de Paija nei primi anni del ‘400 venne autorizzata dalle autorità a svolgere l’attività però a differenza di Virdimura non eseguì un esame di stato ma fu nominata tramite decreto regio direttamente dalla regina di Sicilia Bianca di Navarra.

Due storie di donne siciliane che sfidando i pregiudizi hanno avviato nel corso della storia quel lento processo di cambiamento degli schemi ancora in fase di attuazione.

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